Un amore al di là dell’amore,
più alto del rito del legame,
al di là del gioco sinistro
della solitudine e della compagnia.
Un amore che non abbia a ritornare,
ma a non andarsene più.
Un amore non sottomesso
alle frenesie d’andare e venire,
d’essere svegliati o addormentati,
di chiamare o di tacere.
Un amore per essere insieme
o per non esserlo,
ma anche per tutti gli stati intermedi.
Un amore che sarebbe
come aprire gli occhi,
e forse anche come chiuderli.

Roberto Juarroz