«Librati, anima mia, su questa folla ignara,

libero uccello immergiti nel cielo spalancato.
Va a vedere! E torna dopo avere toccato
Il sogno… il mio bel sogno che questa terra ignora.

Quanto a me, sia silenzio, ne va della mia vita.
Mi chiudo dove nulla, più nulla mi ha seguita.
E dal mio nido stretto, che tace il suo lamento,
di fianco alla mia sorte fluire il mondo sento,

quel secolo che fugge ruggendo a queste porte
e via con sé trascina, simili ad alghe morte,
nomi cruenti e voti e vani giuramenti
e puri fiori in treccia con nomi dolci e ardenti. »


Traduzione di Maria Luisa Spaziani