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Per lo stato democratico i corni del dilemma si presentano con terribile semplicità: rinunciare a libertà e tolleranza per combattere con misure militari e poliziesche la minaccia terrorista, oppure esporsi alla follia omicida e preservare principii democratici e garanzie di libertà.
E' così, con l'aggravante che ogni stato democratico è sempre vulnerabile agli attacchi kamikaze e terroristici, per quante misure militari possa attuare.

In queste ore ho riletto le parole di Tiziano Terzani, e le propongo a chi vuole:

"Quel che ci sta succedendo è nuovo. Il mondo ci sta cambiando attorno. Cambiamo allora il nostro modo di pensare, il nostro modo di stare al mondo. E' una grande occasione. Non perdiamola: rimettiamo in discussione tutto, immaginiamoci un futuro diverso da quello che ci illudevamo d’aver davanti prima dell’11 settembre e soprattutto non arrendiamoci alla inevitabilità di nulla, tanto meno all’inevitabilità della guerra come strumento di giustizia o semplicemente di vendetta.

Ci illudiamo di poter usare una dose, magari “intelligente”, di violenza per mettere fine alla terribile violenza altrui.

Il problema del terrorismo non si risolverà uccidendo i terroristi, ma eliminando le ragioni che li rendono tali."

http://www.matteogracis.it/sull-isla...ne-la-fallaci/