Quote Originariamente inviato da Rupert Visualizza il messaggio
Ma anche il quotidiano ha subito sterzate mica da ridere. Mia moglie si lamentava ieri al telefono con una nipote sottolineando che quando l'apice mondano della settimana è l'acquisto di un pezzo di parmigiano e una confezione di fettuccine dopo aver superato ispezione e disinfezione obbligatoria, vuol dire che la frustrazione da astinenza da shopping è giunta al parossismo.

Per lei la prima "vacanza" sarà un giro a Milano o a Zurigo, con full immersion modaiola.
Questa del parmigiano mi ha ribaltato dal ridere!

In effetti ormai qualsiasi acquisto passa da una lunga attesa e, anche lì, si vede la differenza fra chi ha una buona idea per passare il tempo e chi mantiene gli standard comportamentali che, da queste parti, sono perfettamente rappresentati dalla figura del Milanese Imbruttito ... il classico tizio sempre di fretta, stressato, iperattivo, ultrapragmatico e nemico di ogni perdita di tempo che lo distragga dalla sua principale attività che è quella del produrre e fatturare (solo una minima parte, s'intende).

Venerdì ero in coda col mio bravo carrello con la prospettiva di un'attesa di circa un'ora, rivelatasi poi una e mezza, durante la quale ho ulteriormente affinato la mia abilità nel sudoku. La stessa attività , ho notato sorridendo, stava assorbendo l'attenzione di un altro tizio ma la migliore era una ragazza munita di libro cartaceo che, ogni tanto, si dimenticava perfino di avanzare subito dietro a chi la precedeva, sollevando i mugugni di quelli dietro, come se il rapido ricompattamento del serpentone potesse diminuire il numero di persone presenti al suo interno.
A completare il bestiario c'era la classica sciura d'assalto (sessantenne iperattiva) che avevo dietro e che mi stava costantemente a distanza minima solo perché fra me e lei c'era il carrello e che un paio di volte ho letteralmente ricacciato indietro con lo sguardo più truce che posso produrre.

La domanda che mi viene da pormi è: abbiamo una quantità industriale di tempo da riempire e allora è mai possibile che ci si debba continuamente comportare come se si avessero millemila incombenze a cui attendere? Anche da questi piccoli aspetti di un'anomala quotidianità non traggo auspici positivi per il dopo.