......e mentre il grano ti stava a sentire
dentro alle mani stringevi un fucile
dentro alla bocca stringevi parole
troppo gelate per sciogliersi al sole.

Dormi sepolto in un campo di grano
non è la rosa non è il tulipano
che ti fan veglia all'ombra dei fossi
ma sono mille papaveri rossi.


L'11 gennaio 1999 moriva a Milano Fabrizio De Andrè uno tra i più grandi cantautori italiani di tutti i tempi.Insieme a Bruno Lauzi,Gino Paoli e Luigi Tenco è stato uno degli esponenti della cosiddetta Scuola genovese ,un nucleo di artisti che rinnovò profondamente la musica leggera italiana.In quarant' anni di attività ha inciso 13 album più alcuni singoli.Le sue canzoni raccontano storie di emarginati,ribelli,prosttitute e sono considerate vere e proprie poesie,tanto da essere state inserite,fin dagli anni settanta,nei testi scolastici di letteratura e da ricevere elogi da grandi nomi della poesia come Mario Luzi.
Ricordano gli amici che detestava stare al volante.Aveva una diane 6 arancione ma la usava poco,preferiva farsi accompagnare dal fattore della sua tenuta.La patente Faber(nomignolo datogli dall'amico Paolo Villaggio) l'aveva presa a Tempio Pausania,così,intorno al 77 capitava spesso di vederlo alla sede della scuola guida(come racconta un suo compagno ) sempre un po' in anticipo perché sapeva che il vero appuntamento era all'ingresso accanto,una vineria improvvisata dove servivano soltanto vinaccia e acquavite.I fogli rosa si riunivano li e Fabrizio con loro,a bere e a raccontare storie fino a tarda sera.

Una volta gli chiesero:quali sono i suoi modelli?"Amo Paoli,Bindi,i grandi francesi e Tenco.Dicevo che la sua canzone:"Quando" l'avevo scritta io.Una sera lui mi becca in una balera di Genova e mi dice minaccioso:è vero che in giro ti vanti di aver scritto quando?E io:"si,lo faccio per portarmi a letto le ragazze":"diventammo amici".Dylan lo scoprii più tardi grazie a De Gregori.

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