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ahahah!

V. Hugo ha un modo tutto suo, non sono descrizioni quelle che scrive, sono storie dentro storie con l'obbiettivo di farti conoscere in profondità il soggetto del suo interesse. Bravo! Bravo Hugo! Però... a tutto c'è un limite... la battaglia di Waterloo no, eh! Quella parte è stata tremenda, dai, Rupert!
Chissà forse un giorno la rileggerò e cambierò pensiero.
Vero. Posso convenire, la descrizione delle operazioni belliche non è delle più scorrevoli, anche se interessante per altri versi.
Ma non è nulla se messa aconfronto con la confusuione micidiale che abita le pagine di descrizione bellica in Guerra e pace di tolstoj. Se non lo hai già letto ti consiglio caldamente il romanzo, ma contemporaneamente ti consiglio anche di saltare a pié pari le descrizione delle battaglie (che per altro non corrispondono affatto agli avvenimenti effettivamente prodottisi sul campo).


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A noi non serviva l'Ottocento, abbiamo fatto tutto il resto della storia! E daccelo un secolo di riposo!
Se leggi attentamente le descrizioni di Parigi puoi tranquillamente scorgere più di un cenno di ironia e di critica sociale: Parigi come capitale universale della melma ne è certamente un buon esempio.

"Car il ne faut rien flatter, pas même un grand peuple ; là où il y a tout, il y a l’ignominie à côté de la sublimité ; et, si Paris contient Athènes, la ville de lumière, Tyr, la ville de puissance, Sparte, la ville de vertu, Ninive, la ville de prodige, il contient aussi Lutèce, la ville de boue".
(libro V, capitolo 2)