Più che "Odio quando..." bisognerebbe che scrivessi "Sono stufa di...".
Ebbene, ho saturi i bulbi oculari di leggere su fb certe riflessioni piagnucolose o autocompiaciute sulle dinamiche dei rapporti con gli altri, che siano "le persone" in generale o gli amici o l'oggetto del desiderio.
Noto che girano dei papelli preconfezionati che di solito esordiscono con: "Quelli come me sono così e cosà...invece gli altri.../ Un vero amico dovrebbe.../Un partner che ti ama dovrebbe...e invece.../Ho smesso di aver quel brutto viziaccio di essere troppo bbbuona/o e sensibbbile...etc..."

So che un social non è la vita reale, ma questi deliziosi bignamini di alta sapienza sociale sono un'ottima sintesi di quello che senti dire in giro.
Mai qualcuno che faccia autocritica, mai qualcuno che, anziché autocommiserarsi o lasciarsi andare a dubbie manifestazioni di orgoglio di sé (che celano unicamente una profonda insicurezza e tanto timore del giudizio degli altri), abbia la saggezza di sondare i propri limiti e i propri difetti, di capire che tutti sbagliamo, tutti soffriamo e facciamo soffrire anche quando pensiamo di essere le persone più buone solidali e corrette del mondo.
Mai qualcuno che si chieda quanto si possa essere sorpresi negativamente da noi stessi, e delusi, se messi alla prova in situazioni concrete, ché a parole siamo tutti degli individui meravigliosi...

Insomma mettersi in discussione è un'espressione favolosa, che riempie la bocca di tutti noi, ma farlo, metterlo in pratica, ti rompe le ossa all'anima.
Mi scuso per la lungaggine, ma ultimamente mi sento così impotente dinanzi alle contraddizioni dell'animo umano (e alle MIE contraddizioni interne), che quando sento o leggo attaccare certe tiritere mi viene l'orticaria.