Per darvi un'idea vi lascio due estratti

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Pregare Dio, che cosa significa questa parola?
Esiste un infinito all'infuori di noi? Quest'infinito è uno, immanente, permanente; necessariamente sostanziale, poiché è infinito e che, se gli mancasse la materia, sarebbe limitato lì; necessariamente intelligente poiché infinito e che,se gli mancasse l'intelligenza, sarebbe finito lì? Quest'infinito suscita in noi l'idea di essenza, mentre non possiamo attribuire a noi stessi che l'idea di esistenza? In altri termini, non è l'assoluto di cui siamo il relativo?
Mentre esiste un infinito all'infuori di noi, non c'è anche un infinito dentro di noi? Questi due infiniti (plurale spaventevole!) non si sovrappongono l'uno all'altro? Il secondo non è per così dire soggiacente al primo? Non ne è lo specchio il riflesse, l'eco, abisso concentrico a un altro abisso? Questo secondo infinito è infinito è anch'esso intelligente? Pensa, ama, vuole? Se i due infiniti sono intelligenti, entrambi hanno un principio volente e in entrambi, in quello superiore come in quello inferiore, c'è un io: l'io inferiore è l'anima, l'io superiore Dio.
Mettere in contatto mediante il pensiero l'infinito che sta in basso con quello che sta in alto, questo si chiama pregare.

2)-------------

Quando in una nazione i monasteri abbondano, essi rappresentano intralci per la circolazione, istituzioni ingombranti, centri di ignavia là dove occorrono centri di lavoro: per la comunità sociale le comunità monastiche sono quel che è il vischio per la quercia, la verruca per il corpo umano: la loro prosperità e la loro crescita determinano l'impoverimento del paese, il regime monacale utile all'inizio delle civiltà per ridurre la brutalità attraverso l'opera dello spirito, è nocivo alla virilità dei popoli; inoltre quando si rilassa ed entra in una fase di sregolatezza, continuando però a dare l'esempio. diventa dannoso per tutte le ragioni che lo rendevano giovevole nella sua fase di purezza.