Originariamente inviato da
Patrizia
Scritto molto bene, Buzzati riesce a rendere perfettamente la solitudine, l'atmosfera sospesa, terribile, inquieta, e al contempo indolente, che sommerge quando con ostinazione irremovibile si aspetta un confronto: qualcuno, qualcosa che forse neppure esiste, nondimeno diventa scopo, promessa infinita. Un nucleo solido e inossidabile che dall'interno guida i nostri passi nel mondo al di là di ogni ragionevolezza, consumando l'intera esistenza in una struggente attesa di compimento che potrebbe non avvenire mai, o che, quando accade - se accade appunto - è troppo tardi o è un'altra cosa.
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