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Discussione: Ho appena visto... / Mostre in corso, visitate, apprezzate, detestate, amate...

          

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  1. #1
    Moderator L'avatar di kaipirissima
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    Hai ragione.
    dunque al volo...
    guida. Una ragazza che parlava velocissima, ogni tre parole inseriva "appunto" o "quindi"... Inascoltabile. E comunque non diceva niente di interessante.
    Mi ha fatto morire la mostra che a tutti noi del gruppo non è piaciuta.
    Non ci siamo immersi, non abbiamo provato empatia, solo fastidio e noia.

    Boh. Colpa di Mirò? Colpa della guida? Colpa del curatore e della scelta delle opere? Boh, comunque sia pollice giù.

  2. #2
    Master Member L'avatar di Elvira Coot
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    guida. Una ragazza che parlava velocissima, ogni tre parole inseriva "appunto" o "quindi"... Inascoltabile. E comunque non diceva niente di interessante. Mi ha fatto morire la mostra che a tutti noi del gruppo non è piaciuta.
    Non le piaceva Mirò e non è riuscita a nasconderlo

  3. #3
    Administrator L'avatar di Mauro
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    Ho paura che sia l'ennesima esponente della generazione smartphone che di smart ha solo il phone e non è in grado di fare un discorso degno di tal nome ... che tristezza.
    Non è vero che ti fermi quando invecchi, ma invecchi quando ti fermi.

  4. #4
    Moderator L'avatar di Rupert
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    Van Gogh, Tra il grano e il cielo", Vicenza, Basilica palladiana



    Il problema delle mostre di grande richiamo, e Van Gogh richiama sempre moltissimo, è che sono perennemente affollatissime. Impossibile una contemplazione delle opere. Se si ha fortuna si riesce a dare una veloce sbirciatina e poi la folla incalza e di rimuove dalla tua postazione, anche se la difendi con le unghie e con i denti.
    Eppure le opere esposte valgono una visita. Particolarmente interessanti quelle dei primi passi artistici del maestro olandese, meno conosciute dai non addetti ai lavori e comunque estremamente indicative del tragitto espressivo che già da subito esse prefigurao.
    Le soluzioni espositive mi hanno un po' messo in questione. Intendiamoci le opere sono bellissime. Tutte disposte ad altezza d'osservatore, tutte illuminate in modo perfetto, con campi di luce millimetrici. Stupende... e in qualche modo estranianti, sembrano quasi diapositive retroilluminate. Non sono del tutto sicuro che lo stesso autore apprezzerebbe questa forzatura artificiosa della liminosità delle sue opere. Ma si tratta naturalmente solo di mie illazioni.
    Vicenza trasuda Palladio da ogni suo mattone e vale sempre una visita, soprattutto in giornate di tempo splendido come quelle del fine settimana appena trascorso. Se trovate il coraggio di affrontare le orde di visitatori, spesso aggregati in gregge o mandria, ad eclissare per decine di minuti la visuale delle opere oggetto di spiegazioni da parte delle guide, allora non indugiate e prenotate. Se pianificate una visita nel fine settimana prenotate anche un ristorante per il pranzo, l'indotto della mostra è eccezionale e i ristoranti sono tutti stracolmi. Poi dicono che la cultura non giova all'economia!
    "non vitae sed scholae discimus" (Seneca, Epistulae morales ad Lucilium, 106, 12)

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  6. #5
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    MONDRIAN, Fondazione Beyeler, Basilea


    Ho da sempre una grandissima ammirazione per l'opera di Mondrian, che esercita ancora sulla mia sensibilità artistica lo stesso trasporto emotivo di quando ne scoprii l'opera per la prima volta, in una lezione al ginnasio (ormai preistoria).

    E ancora mi snervano oltremodo quei saccentoni che vedendo una composizione ridotta ai suoi elementi essenziali di linee perpendicolari e campiture misuratissime e solo apparentemente semplici di colori primari affermano con disprezzo "ma una c@*@ta così la so fare anch'io"...

    la mostra della Fondation Beyeler a Basilea illustra proprio il soffertissimo e meticoloso lavoro di ricerca dell'essenziale estetico e del suo rapporto con la realtà vista e rappresentata da parte di Piet Mondrian. Un percorso cronologico attraverso la sua opera, ben esposto e ben spiegato.

    Per un amante dell'arte è un'esposizione che vale la trasferta.
    Purtroppo invece l'altra mostra interessantissima attualmente in corso presso l'altro grande museo della città renana, il Kunstmuseum Basel è aperta ancora solo per qualche giorno e mi è sembrato di capire che sia già completamente saturo di prenotazioni. Si tratta di Picasso - El Greco. Ancora una volta un percorso di formazione artistica nel confronto fra le reinterpretazioni di Picasso dell'opera del Greco.

    Decisamente Basilea ci sta viziando... con mio sommo piacere.
    "non vitae sed scholae discimus" (Seneca, Epistulae morales ad Lucilium, 106, 12)

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  8. #6
    Master Member L'avatar di Elvira Coot
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    O magari è una trimestrale e non ha tanta voglia di impegnarsi in un lavoro che perderà comunque entro poco tempo







  9. #7
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    Il paradiso di Cuno Amiet, Museo d'arte, Mendrisio


    Cuno Amiet, Giovanni Giacometti legge alla finestra – Parigi (1890)

    Biografia di Cuno amiet nel Dizionario storico della Svizzera (DSS)

    Fuori dalla Svizzera Cuno Amiet è praticamente sconosciuto. È un peccato perché la sua pittura ha pieno diritto di cittadinanza tra i grandi dell'inizio del XX secolo. Il suo percorso artistico tra impressionismo ed espressionismo lo rende una figura emblematica della ricerca espressiva attraverso l'uso del colore accanto ai grandi maestri francesi e tedeschi a lui contemporanei.

    Mi è molto simpatico perché è l'antitesi del luogo comune secondo cui solo genio e sregolatezza portano ad una vera capacità espressiva. Ha sposato una sola donna che ha amato per il resto della vita ed è rimasto fedele anche al villaggio di Oschwand, nel canton Berna, dove ha vissuto per sessant'anni.

    Il piccolo museo di Mendriisio ha allestito un vero e proprio gioiello espositivo. Ho trovato la visita gradevolissima e pur conoscendo in gran parte l'opera di Amiet ho scoperto diverse nuove sfacceccature.

    Mendrisio non è certo al centro dell'universo, ma si trova vicino al confine con la Lombardia e per un amante dell'arte figurativa la mostra su Amiet può essere un buon pretesto per una gita domenicale in terra elvetica.

    Alcuni articoli sulla mostra trovati nella rete:

    thymagazine.it

    affaritaliani.it

    artivago.wordpress.com


    "non vitae sed scholae discimus" (Seneca, Epistulae morales ad Lucilium, 106, 12)

  10. #8
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    Wayne Thiebaud

    Si prenda una parte di Edward Hopper, una parte di Andy Warhol, mezza parte di Jackson Pollock e mezza parte di Vincent Van Gogh; si aggiunga una quantità smodata di zucchero e glassa; si scuota molto lungamente ed energicamente con uno shaker.
    Ecco servita l'opera di Wayne Thiebaud, che non conoscevo affatto e che ho potuto scoprire visitando la Fondazione Bayeler a Basilea.

    In realtà ero andato a Basilea per vedere Picasso, sempre alla fondazione Bayeler, cui sono dedicate un paio di sale, nelle quali sono presentete alcune delle ultime tele dipinte dal pittore iberico. Il soggetto di questi lavori è lo stesso pittore, in relazione all'atto di dipingere e alle sue modelle. Molto belle, ma nulla di inaspettato...

    La vera scoperta è stata quella di Thiebaud. Pittore statunitense dalla solida formazione grafica, che ha lavorato anche per Walt Disney e che ha attraversato un intero secolo di storia americana e mondiale. È morto l'anno scorso all'età di 101 anni.

    nella sua opera dolci, gelati e caramelle sono onnipresenti, come anche pupazzetti, giocattoli e strumenti per dipingere, in particolare pastelli e latte di colore. Questi soggetti danno vita a una sorta di antologia postmoderna della natura morta. Thiebaud non disdegna neppure il paesaggio, sia in versione urbana, sia di soggetto naturalistico, ma reso con una fissità quasi trascendente.

    L'esposizione è aperta fino al 21 maggio 2023.

    "non vitae sed scholae discimus" (Seneca, Epistulae morales ad Lucilium, 106, 12)

  11. #9
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    FORO DI AUGUSTO E FORO DI CESARE
    Due storie e due percorsi a cura di Piero Angela e Paco Lanciano


    FORO DI CESARE

    Indossate la cuffia, puntate il laser e con un clic parte l'avventura nel Foro di Cesare che si illumina, solo per voi, nella notte romana. E' un'esperienza unica quella del viaggio nella storia dell'antica Roma... un piccolo gruppo di visitatori si riunisce per assistere allo spettacolo itinerante che parte, prima attraversando la scala collocata nei pressi della Colonna Traiana, dentro il Foro Traiano.
    E' la voce di Piero Angela, che ha curato la visita insieme a Paco Lanciano, che vi guida e racconta solo per voi la storia della Roma di Cesare come non l'avete mai vista prima. La prima emozione è quella di attraversare la galleria sotterranea dei Fori Imperiali, aperta in questa occasione, dopo gli scavi del secolo scorso.
    Tornati alla luce - no anzi all'aperto ma sempre al buio perchè la visita si svolge rigorosamente di notte - si entra nel Foro di Cesare dove immagini e suoni, proiettate sulla superficie dei monumenti stessi - o di quello che ne rimane - fanno vivere allo spettatore la sensazione unica di rivedere il Foro, a partire dal Tempio di Venere per passare poi alle botteghe (come quella del nummulario), le scuole, le sue fontane, e i grandi eventi che lo hanno attraversato in una ricostruzione molto realistica. Rivive, completato dalle luci, il pavimento a spina di pesce della Basilica Argentaria, o quello con lastre di marmo di diverso colore del Foro di Cesare. O ancora si vedono, ingranditi e amplificati dalla luce, i graffiti incisi nell'intonaco che riportano versi dell'Eneide.
    La meraviglia però è che non si tratta di ricostruzioni che deturpano il Foro o che ne danno un'immagine fumettistica, la visita è certo didascalica ma forte di una profondo rigore storico e scientifico.
    Come l'impareggiabile esperienza della ricostruzione della Curia, edificio che esiste ancora e sul cui profilo vengono proiettate le immagini che danno allo spettatore la sensazione di rivederlo esattamente come è stato in tutto il suo splendore. ( Nella foto sotto).
    Insomma un modo diverso di attraversare la storia di Roma, entusiasmante per i più piccoli ma anche per per gli adulti che tante volte hanno vagato, guida alla mano e reminescenze scolastiche nel cuore, tra le rovine dei Fori cercando di immaginare quello che ora è più facile vedere.

    Tratto da un articolo di Elisabetta Stefanelli

    FORO DI AUGUSTO

    Tutte le sere, si ripeterà lo spettacolo dal vero della storia di Augusto Con i due più tipici ingredienti della “formula Superquark” in tema di archeologia: far parlare il più possibile le pietre, chiamare in causa la tecnologia per raccontare la storia antica con ricostruzioni virtuali – sempre rigorosissime sotto il profilo scientifico –. Nei quaranta minuti previsti (tanto durerà lo spettacolo, ripetuto ogni sera tre volte e ogni volta per 200 spettatori) la voce di Piero Angela illustrerà ogni dettaglio del sito, sorto accanto all’attuale via Alessandrina di recente restauro e all’epoca dominato dalla statua di Augusto alta dodici metri: saranno scandagliate colonne, resti murari, frammenti.

    Partendo da ciò che è sotto gli occhi, la narrazione si allargherà alla figura del pater patriae, ai costumi e all’ordine politico e civile del suo tempo, ai caratteri della romanità classica di cui l’epoca augustea, aetas aurea per eccellenza, fu per più aspetti l’apice. E alla ricostruzione della grande metropoli dell’antichità, la New York a cavallo dell’era volgare, unica città ad aver toccato il milione di abitanti prima di Londra nell’800. Il tutto con l’ausilio di filmati e rendering virtuali che mostreranno come si presentava il Foro ai tempi di Augusto.
    dal web

    -----------------------------------------------------------------------------------------

    Visti entrambi l'anno scorso....In Italia abbiamo cose meravigliose che a volte valorizziamo poco...questo e' un caso positivo e quindi mi piace segnalarlo. Mi sono piaciuti tutti e due soprattutto quello di Cesare...
    Una passeggiata notturna di grande suggestione , su un area archeologica unica al mondo.
    Da non perdere ...lo consiglio a turisti e residenti ma anche ai bambini che ho visto molto interessati.
    Fino al 30 ottobre 2016

    Info
    http://www.viaggioneifori.it/



    Foro di Giulio Cesare - La Curia ( ricostruzione)
    Io li odio i nazisti dell'Illinois...

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  13. #10
    Administrator L'avatar di Mauro
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    Io, come sempre, sono attratto dai suggerimenti di Rupert e poi non riesco mai a seguirli, ma prima o poi ce la farò
    Non è vero che ti fermi quando invecchi, ma invecchi quando ti fermi.

  14. #11
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    Per chi può, a chi interessa: dal 24 maggio Roma ospiterà la più grande mostra mai realizzata al mondo su Banksy.
    Dal titolo "War, Capitalism & Liberty", la mostra sarà fino al 4 settembre presso il Museo Fondazione Roma, a Palazzo Cipolla, in via del Corso.
    Centocinquanta opere, nessuna "strappata" ai muri ma tutte provenienti da collezioni private.

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    http://roma.repubblica.it/cronaca/20...1666/?ref=fbpr
    A ciascuno e' affidato il compito di vegliare sulla solitudine dell'altro.

  15. #12
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    Mio fratello domenica scorsa è stato a Bologna alla mostra su David Bowie.
    Piaciuta molto, ma tantissima gente!
    Troppo stanca per andare mi sono accontentata di un presente... Una maglietta bellissima! Glamour da morire! Per darle il giusto risalto ho acquistato poi un paio di calzoni in simil pelle due taglie più piccole. Yeah! Vietato sedersi.

    http://www.mambo-bologna.org/mostre/mostra-202/

    http://bologna.repubblica.it/cronaca...wie-143935548/

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  17. #13
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    Mio fratello domenica scorsa è stato a Bologna alla mostra su David Bowie.
    Piaciuta molto, ma tantissima gente!
    Troppo stanca per andare mi sono accontentata di un presente... Una maglietta bellissima! Glamour da morire! Per darle il giusto risalto ho acquistato poi un paio di calzoni in simil pelle due taglie più piccole. Yeah! Vietato sedersi.
    Ho visto l'esposizione a Londra, al V&A Museum. Spettacolare!
    Naturalmente non sono in grado di dire se l'allestimento di Bologna rispecchia in tutto e per tutto quello londinese, ma anche se ne desse una resa parziale, varrebbe comunque il viaggio. Si tratta di uno spaccato di cultura estetica della seconda metà del ventesimo secolo con incursioni in tutte le forme della percezione artistica. Il Duca è veramente stato un grande. "Groundbreaker" e "trendsetter", il suo contributo culturale è di una vastità e di una profondità difficili da immaginare. La mostra offre proprio questo: qualche punto di riferimento per percepire la vastità del fenomento Bowie.
    "non vitae sed scholae discimus" (Seneca, Epistulae morales ad Lucilium, 106, 12)

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  19. #14
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    Otto Frank e l'edizione del diario di Anna

    Nome:   Immagine Otto Frank.jpg
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    A Basilea ho scoperto più o meno per caso quesata bellissima esposizione curata dal museo ebraico della città renana. Per fortuna mia, ma purttroppo per chi avesse ancora voluto visitarla, ho acchiappato uno degli ultimi giorni d'esposizione (dopo prolungamento). È un peccato che essa non sia stata maggiormente pubblicizzata.

    L'esposizione è molto didattica e con l'aiuto di copie fotografiche di documenti originali della famiglia Frank, illustra tutti i contesti in cui avviene la raccolta degli scritti di Anna Frank e la pubblicazione del suo diario da parte del papà, unico sopravvissuto della famiglia all'olocausto, che si è stabilito a Basilea, presso sua sorella, alla fine della guerra.

    Percorso terribile e bellissimo allo stesso tempo. Impossibile uscire dalle poche sale senza un groviglio d'emozioni.

    Aggiungo il link ad una sezione online dell'esposizione dalla quale è possibile scaricare qualche fotografia interessante (anche a scopo didattico, se ci fosse qualche collega interessato):

    http://www.juedisches-museum.ch/inde...-tagebuch.html
    "non vitae sed scholae discimus" (Seneca, Epistulae morales ad Lucilium, 106, 12)

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  21. #15
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    Allora? Come è stata?
    The creatures outside looked from pig to man, and from man to pig, and from pig to man again: but already it was impossible to say which was which.

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