Quote Originariamente inviato da Rupert Visualizza il messaggio
Aldilà delle battute (voto in un altro Stato, ma faccio parte anchio dello stesso club del voto igienico-peristaltico) l'affermarsi sempre più vigoroso del ricorso a diverse forme di democrazia diretta suggerisce qualche spunto di riflessione. E purtroppo le sfumature dei miei pensieri sull'argomento volgono al torvo.

Premetto che dalle mie parti la democrazia diretta ha lunga e solida tradizione, tanto da essere spesso mitizzata e idealizzata sia in patria che all'estero. Non entro nella disamina dei motivi (in origine più che nobili) che hanno portato alla creazione dell'istituzione tutta elvetica degli strumenti principali della democrazia diretta, iniziativa e referendum. Mi limito a rilevare che nella sua manifestazione recente, la democrazie diretta è (per essere corretti fino in fondo dirò che "io ritengo con forte convinzione che sia diventato) uno strumento di potenziale affermazione dittatoriale della maggioranza facilmente mobilitata da argomenti demagogici sostenuti dall'informazione di parte o da quella fatta in modo plateale e superficiale (cioè quella fatta dalla stragrandissima maggioranza dei mezzi di comuicazione, in particolare quelli legati ai social media).
In sostanza uno strumento di potenziale dittatura dei poteri demagocici e populisti, che riescono a mobilitare le masse, spesso addirittura contro il loro proprio interesse.
È chiaro che se si offrono spiegazioni semplici a problemi complesi e si propongono soluzioni apparentemente facili, di solito drastiche e magiche per risolvere quei problemi, chi vota crede di fare il bene dell'umanita... senza porsi troppe questioni.

L'economia va male? È colpa dei migranti!
Mancano posti di lavoro? Espelliamo gli stranieri!
Lw spese dello Stato sono sconsiderate? Diminuiamo il numero dei rappresentanti!
Il debito pubblico è immenso? Usciamo dall'Unione Europea che detta regole sul bilancio!
... la lista degli esempi di quotidiana e consueta assurdità sono infiniti...

Se la democrazia diretta diventa uno strumento per scavalcare i limiti democratici che proteggono le minoranze, le fasce sfavorite e le opposizioni... Allora può veramente costituire un pericolo per la società democratica.

Ma se si prova ad affermare una simile idea in pubblico, si subisce immediatamente il linciaggio, guarda caso, da chi ritiene che la democrazia diretta sia la migliore e più robusta garanzia di democraticità di un sistema politico...
Infatti, condivido in pieno.
d'altra parte la storia insegna che la massa, quella parte di cittadinanza passiva, quell'entità grigia, indifferente e neutrale, atomizzata e isolata finché non è in preda a passioni in grado di unirla: delusione per la politica, per le istituzioni (in cui non si sentono rappresentate) , ecc. trova nell' "odierna" strumentalizzazione della "democrazia diretta" uno spazio alle loro frustrazioni, al loro odio, senza rendersi conto che ciò che loro detestano nella politica è avallato e portato alle estreme condizioni dal loro egoismo e dalla loro cecità critica.
Paradossalmente è proprio la parte di cittadini passivi che viene attratta dalla democrazia diretta, forse dovrebbero farsi almeno una domanda su questo!
È necessario entrare nelle scuole ed educare alla responsabilità individuale e collettiva, attraverso il dialogo, il confronto. Adesso educazione civica è tornata come materia nelle scuole, speriamo che venga fatta in maniera seria, che non significa solo nozionismo ma dibattito, fondamentale per acquisire un pensiero critico in grado di comprendere le ragioni dell'altro adeguarle al proprio pensiero,senza tuttavia perdere la coerenza con le proprie idee e valori.