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Member
A me spesso capita quando incappo in un libro che non mi piace. Mi dispiace non finirlo quindi proseguo poco e niente ma non inizio altro perché prima voglio/devo finirlo, così non leggo il libro perché non mi piace e non inizio nulla perché ne ho uno in lettura. E' un circolo vizioso. Di consigli non ne ho (tranne forse cercare tra libri brevi o raccolte di racconti), questione di fortuna se si riesce ad incontrare un libro che ci sblocca.
p.s. negli ultimi anni ho imparato ad abbandonare i libri che non mi prendono .
“Poi non è che la vita vada come tu te la immagini. Fa la sua strada. E tu la tua.”
Alessandro Baricco . Oceano Mare
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Master Member
Il blocco del lettore arriva senza un motivo, come senza un motivo se ne va. E' una buona occasione per dedicarsi ad altro, magari di tanto in tanto provare a leggere qualcosa, ma senza preoccuparsi troppo se non ci si riesce
Originariamente inviato da
Aptenia
negli ultimi anni ho imparato ad abbandonare i libri che non mi prendono .
La vita è già abbastanza dura di per sè per dover anche leggere libri che non piacciono
... in ogni caso, i libri resteranno sempre un porto sicuro dove poterci rifugiare ...
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Moderator
Originariamente inviato da
Aptenia
p.s. negli ultimi anni ho imparato ad abbandonare i libri che non mi prendono .
Diritto sacrosanto, stabilito una volta per tutte da Pennac. Perché farsi del male torturandosi con una lettura che non porta nulla se non noia e fastidio?
... Salvo che non sempre è così semplice. A me capita di dover leggere un sacco di fuffa. In parte per mestiere, per esempio mi tocca spesso sciropparmi libri sulla didattica o perle di saggezza pedagogica non sempre ispiratissimi sul piano linguistico, e purtroppo spesso neppure su quello umano o del semplice buon senso. In parte per dovere etico: se consiglio a colleghi o allievi la lettura di un testo su un determinato argomento, lo leggo prima per non consigliare testi inadeguati, o fuori tema, o fuori luogo.
Ci sono poi gli UFO, o meglio URO (Unidentified Reading Objects), come gli scritti degli allievi (spesso inconsapevolmente divertenti), rapporti amministrativi (sempre consapevolmente pallosissimi e quasi mai utili), istruzioni tecniche, amministrative, procedurali o legali (chepp@££e!!!) e, pinnacolo della goduria, le tesi sciaguratamente sconclusionate di conoscenti che studiano all'Università e chiedono aiuto.
Di modo che in realtà la vera difficoltà, per quanto mi riguarda, è trovare tempo e modo di leggere qualcosa di leggibile, ben scritto e possibilmente godibile, perché quando "non leggo" in realtà è perché mi tocca leggere tantissima immondizia scritturale.
"non vitae sed scholae discimus" (Seneca, Epistulae morales ad Lucilium, 106, 12)
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Senior Member
Oggi ho riportato dei libri alla biblioteca e sullo scaffale delle novità ho trovato questo..........
vi ho pensato e naturalmente l'ho preso...........
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