Voglio dormire


Denti di fiori, cuffia di rugiada,

erbose mani, tu, nutrice lieve,

tienimi pronte le lenzuola di terra

e la coperta di muschio cardato.

Vado a dormire, o mia nutrice, cullami

Ponimi una lucerna al capezzale

una costellazione; quella che ti piace;

tutte van bene; smorzala un pochino.

Lasciami sola: ascolta erompere i germogli...

un piede celeste ti culla dall'alto

e un passero ti traccia uno spartito

perché dimentichi... Grazie. Ah, un incarico

se lui chiama di nuovo per telefono

digli che non insista, sono andata...


Alfonsina Storni


*Ultimo sonetto di Alfonsina. Scritto presumibilmente fra il 20 e il 21 di Ottobre 1938, fu da lei inviato personalmente a "La Nación" e pubblicato il giorno dopo la sua morte.