Ecco un libro pensato per addetti ai lavori, ma non eccessivamente specialistico e pieno di spunti di riflessione interessanti. Il volumetto e sottile, ma la lettura è piuttosto impegnativa. O meglio, è impegnativo il tema ed è impegnativa la prospettiva nella quale il tema è affrontato.

In sostanza secondo gli autori continuiamo a metterci in relazione con le giovanissime generazioni partendo da una visione del mondo e della società che non solo non è più attuale e si riferisce a modelli di successo ormai diventati irrealistici, irragionevoli e quindi irraggiungibili, ma è anche estremamente frustrante per i giovani, confrontati a sfide e situazioni che sono sempre più lontane dal sogno americano e hollywoodiano in cui a noi attempati babyboomer postsessantottini e postidealisti piace crogiolarci, e frustranti anche per chi ha a che fare con i giovani, con la loro educazione, le loro realtà esplose e spesso violente.

Non è un libro da portare sotto l'ombrellone, ma credo che possa essere letto con profitto da chiunque abbia un interesse nell'educazione o nel lavoro (di natura psicologica, sociale o d'altro tipo) con i ragazzi.
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