Per i 100 anni dalla nascita di Lawrence Ferlinghetti ( 24 marzo 1919)


UNA CONEY ISLAND DELLA MENTE, 1


Nelle maggiori scene di Goya ci pare di vedere
le persone del mondo
proprio nel momento in cui
per la prima volta si sono meritate l'epiteto di
"umanità sofferente"
Si contorcono sulla pagina
in genuina rabbia
dovuta alle disgrazie
Ammucchiati
si lamentano con bambini e baionette
sotto cieli di cemento
in un paesaggio astratto di alberi devastati
statue divelte ali e rostri di pipistrelli
patiboli viscidi
cadaveri e capponi carnivori
e tutti gli ultimi mostri sbraitanti
dell'
"immaginario del disastro"
sono così maledettamente reali
come se davvero esistessero ancora

Ed è così

Solo il paesaggio è cambiato
Stanno ancora in fila lungo le strade
infestate da legionari
ingannevoli mulini a vento e galli impazziti

Siamo le stesse persone
ma ancora più lontane da casa
su autostrade a cinquanta corsie
su un continente di calcestruzzo
scandito da melliflui manifesti pubblicitari
che illustrano imbecilli illusioni di felicità

La scena mostra meno carri di condannati a morte
ma più cittadini scoppiati
in auto dipinte
e hanno targhe strambe
e motori
che divorano l'America


(da A Coney Island of the Mind, 1955 – Edizione minimum fax, 2011 – Traduzione di Damiano Abeni e Moira Egan)