"Gli uomini appiccano il fuoco, che subito divampa con un lacerante crepitio di fiamme. Una morbida luce gialla si trasforma in poco tempo in una ruggente cascata arancione, che emana un chiarore spaventoso. Una piramide di fiamme, alta svariati metri, illumina tutta la collina fino alla riva del lago, incendia i volti di arancio e proietta tutt'intorno lunghe ombre tremolanti. La legna è incandescente. Schiocca, si sbriciola e fuma al suono di voci roboanti.
Il falò è un rito apotropaico, una cerimonia di protezione, una magia per cacciare, insieme all'inverno, il freddo, la paura, la notte, il caos e fare spazio alla primavera, alla luce e all'armonia del cosmo.
Ora fa un caldo spaventoso. Mi scopro la testa, tolgo i guanti e mescolo la mia voce e il mio cuore a quelli degli altri."