"Io e Annikki rivestiamo la slitta con abbondanti pelli di renna, mentre Armas sistema i cani: i più forti e massicci in fondo a "reggere" il peso maggiore della slitta, i più leggeri, maggiormente addestrati ai comandi verbali, davanti, a dare la direzione.
Il loro istinto è talmente forte, che, prima ancora che siamo pronti, saltano e spingono per partire, incuranti del freno, ben piantato nella neve.*
Blocchiamo con degli elastici il piccolo container con i viveri, poi Annikki mi fa sedere davanti a lei che sta al centro della slitta, mentre Armas sta dietro in piedi.*
Rilasciato il freno e vinto l'attrito iniziale, la slitta comincia a scivolare leggera sulla neve. I cani sono al settimo cielo e corrono spensierati. Si guardano intorno curiosi, solo raramente si voltano indietro o mangiano un po' di neve per rinfrescarsi. Arrivati ad un bivio, Armas dà il comando verbale e i cani in cima alla muta eseguono alla perfezione, senza alcuna titubanza.*
Giriamo intorno al paese e puntiamo verso il lago. Lo percorriamo per il lungo, questa volta.*
La vista si perde in orizzonti infiniti, bianchi di luce e di neve. Tutto intorno, cielo, montagne e silenzio, interrotto solo dal fiato dei cani e dal sibilo della slitta che fende la neve e riga il ghiaccio. L'emozione mi assale e mi si riempiono gli occhi di lacrime. E' tanto tempo che non mi sentivo così felice."