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Discussione: Ho appena visto... / Mostre in corso, visitate, apprezzate, detestate, amate...

          

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  1. #1
    Moderator L'avatar di Rupert
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    Il paradiso di Cuno Amiet, Museo d'arte, Mendrisio


    Cuno Amiet, Giovanni Giacometti legge alla finestra – Parigi (1890)

    Biografia di Cuno amiet nel Dizionario storico della Svizzera (DSS)

    Fuori dalla Svizzera Cuno Amiet è praticamente sconosciuto. È un peccato perché la sua pittura ha pieno diritto di cittadinanza tra i grandi dell'inizio del XX secolo. Il suo percorso artistico tra impressionismo ed espressionismo lo rende una figura emblematica della ricerca espressiva attraverso l'uso del colore accanto ai grandi maestri francesi e tedeschi a lui contemporanei.

    Mi è molto simpatico perché è l'antitesi del luogo comune secondo cui solo genio e sregolatezza portano ad una vera capacità espressiva. Ha sposato una sola donna che ha amato per il resto della vita ed è rimasto fedele anche al villaggio di Oschwand, nel canton Berna, dove ha vissuto per sessant'anni.

    Il piccolo museo di Mendriisio ha allestito un vero e proprio gioiello espositivo. Ho trovato la visita gradevolissima e pur conoscendo in gran parte l'opera di Amiet ho scoperto diverse nuove sfacceccature.

    Mendrisio non è certo al centro dell'universo, ma si trova vicino al confine con la Lombardia e per un amante dell'arte figurativa la mostra su Amiet può essere un buon pretesto per una gita domenicale in terra elvetica.

    Alcuni articoli sulla mostra trovati nella rete:

    thymagazine.it

    affaritaliani.it

    artivago.wordpress.com


    "non vitae sed scholae discimus" (Seneca, Epistulae morales ad Lucilium, 106, 12)

  2. #2
    Moderator L'avatar di Rupert
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    Wayne Thiebaud

    Si prenda una parte di Edward Hopper, una parte di Andy Warhol, mezza parte di Jackson Pollock e mezza parte di Vincent Van Gogh; si aggiunga una quantità smodata di zucchero e glassa; si scuota molto lungamente ed energicamente con uno shaker.
    Ecco servita l'opera di Wayne Thiebaud, che non conoscevo affatto e che ho potuto scoprire visitando la Fondazione Bayeler a Basilea.

    In realtà ero andato a Basilea per vedere Picasso, sempre alla fondazione Bayeler, cui sono dedicate un paio di sale, nelle quali sono presentete alcune delle ultime tele dipinte dal pittore iberico. Il soggetto di questi lavori è lo stesso pittore, in relazione all'atto di dipingere e alle sue modelle. Molto belle, ma nulla di inaspettato...

    La vera scoperta è stata quella di Thiebaud. Pittore statunitense dalla solida formazione grafica, che ha lavorato anche per Walt Disney e che ha attraversato un intero secolo di storia americana e mondiale. È morto l'anno scorso all'età di 101 anni.

    nella sua opera dolci, gelati e caramelle sono onnipresenti, come anche pupazzetti, giocattoli e strumenti per dipingere, in particolare pastelli e latte di colore. Questi soggetti danno vita a una sorta di antologia postmoderna della natura morta. Thiebaud non disdegna neppure il paesaggio, sia in versione urbana, sia di soggetto naturalistico, ma reso con una fissità quasi trascendente.

    L'esposizione è aperta fino al 21 maggio 2023.

    "non vitae sed scholae discimus" (Seneca, Epistulae morales ad Lucilium, 106, 12)

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