Aggiungo qui il mio modesto commento...del resto ciascuno ha una propria ottica ed una propria sensibilità nel cogliere le cose, no?

LE TRANSITANTI

In una vita parallela, di fantasia, può capitare di tutto.
Può capitare, per esempio, di incontrare su un treno di pendolari una vecchietta un po’ buffa, con una borsa a grandi margherite gialle e strani cappellini. E di “disegnare” con lei , sul vapore del finestrino del treno, con il dito, un cuore, un fiore...
Può capitare anche , che da questo piccolo gesto nasca un’amicizia , destinata a cambiare per sempre una vita un po’ piatta ed abitudinaria.
E’ la storia , tra il reale ed il fantastico, di uno studente che incontra un giorno sul treno una vecchietta. Capisce subito di avere di fronte un personaggio straordinario.
Il suo nome è Sorgente, come ( cito) “una polla chiara, trasparente, dove l’acqua sgorga senza fermarsi mai, dalla terra o da una fessura nella roccia, in un viaggio che non ha fine”.
Sorgente ha due amiche come lei, Effimera ed Isola, ed insieme hanno deciso di costruirsi una nuova realtà, di ricucire le loro vesti di nuove speranze.
Sono sempre in movimento, seguono la vera natura delle cose, e perciò si definiscono le “transitanti”.
Il ragazzo dopo un primo sbigottimento rimane affascinato dalla persona, dalle sue teorie, dal suo stile bizzarro di vita, ed a poco a poco si accorge di attendere con ansia gli incontri, di ascoltare i suoi racconti, di imparare ad “osservare” la vita con nuove prospettive.
E’ una favola pervasa da un’atmosfera magica, questa che ci narra l’autore Silvano Nuvolone ( di cui avevo letto e commentato anni fa l’intrigante romanzo “Il dono dell’acqua”).

A poco a poco anche noi, insieme al protagonista, incominciamo a provare l’emozione di esperienze diverse: la “la giornata del pianto” oppure “il giorno delle sorprese”, e procedendo nella lettura non ci sorprendiamo più: è normale sentire profumi solo nostri che ci evocano ricordi bellissimi, o partire senza sapere dove si arriverà…
All’ultima pagina, ci si accorge di essere completamente catturati dalla storia e di essere entrati in sintonia con il magico mondo delle “transitanti”.
Fa bene ogni tanto leggere qualcosa di lieve, impalpabile, quasi una medicina per l’anima.
Alcune righe:
“I pensieri erano vapori di nebbia, che il sole faceva svanire e trasformava in nubi bianche e leggere.
I ricordi, libri chiusi e riposti in uno scaffale, uno accanto all’altro, da leggere dopo, senza fretta.
La paura, un cane al guinzaglio, che abbassava le orecchie ed aspettava una carezza”.

Romanzo molto particolare e non per tutti i gusti, ma molto piacevole e …taumaturgico!

Rosy