Purtroppo è così e mi rendo conto che c'è ben poco da fare, perché con la fame di lavoro che c'è in questo periodo le persone sono disposte ad ingoiare anche rospi enormi pur di non compromettere anche una seppur minima speranza di una futura assunzione.
Ho anch'io uno stagista in ufficio al quale ho fatto da chioccia per una settimana, ma ormai è già uscito dalla mia giurisdizione perché il mio capo lo considera, di fatto, come un collega a tutti gli effetti e lui, che è fresco di laurea, forse vorrebbe avere maggior tempo da passare vicino a me o altri colleghi per aggiungere la nostra esperienza alla sua istruzione, ma fa di necessità virtù perché il giudizio che quel negriero del mio capo scriverà su di lui a fine stage gli serve come l'aria che respira per poter arricchire il suo curriculum.

Questi sono, a mio giudizio, gli effetti di quella stortura sociale che si chiama globalizzazione che è un processo valido solo per l'aspetto economico-finanziario ma non per quello sociale, cosa che ci ha portato a esportare lavoro da schiavi all'estero senza tutte le garanzie sindacali che abbiamo qui, ma la cosa si è ripercossa anche su di noi perchè per i pochi lavori rimasti c'è una concorrenza allucinante che costringe le persone a scendere a compromessi con la propria dignità umana e professionale che solo fino a 15 anni fa sarebbero sembrati impensabili (anche se le avvisaglie c'erano già).