non abbiate timore di essere patologici, amici miei
patologico è chi fa le orecchie ai segnalibri
non abbiate timore di essere patologici, amici miei
patologico è chi fa le orecchie ai segnalibri
Mi sfugge qualcosa ... ... perché mai qualcuno dovrebbe fare orecchie ai segnalibri?
Per ricordarsi dove è stato messo all'interno di un libro? Per ricordarsi di usarlo invece di un altro?
E Rupert come potrebbe piegare quello in alluminio? Dovrebbe procurarsi una morsa da officina e prenderlo a martellate? Ci dica zio fred ci illumini
Non è vero che ti fermi quando invecchi, ma invecchi quando ti fermi.
E' proprio così Mauro e naturalmente stiamo dialogando sul filo dell'ironia.
Ma poichè la realtà supera la fantasia dirò che ho avuto davvero il caso "dell'uomo che piegava i segnalibri": era ossessionato da tutto quanto usciva fuori (non siate maliziosi...) e nascondeva il segnalibro dentro il libro, però lo piegava perchè fosse più facile trovarlo. Ma fosse stato solo questo...
Ora dedico di là a Mauro che li apprezza un segnalibro a cui sarebbe davvero difficile fare le orecchie.
Sir, sei cattivissimo! Io invece dopo essermi fratturata un polso per sistemarne tre sulla libreria adesso li odio!!!! Ma capite la meraviglia di portarsi SEMPRE con sè , non un libro ma una biblioteca!!! Con il peso di 170 grammi e tutti gli innumerevoli vantaggi. Date un'occhita
http://www.amazon.it/gp/product/B007...rd_i=426865031
Ah! Amazon non mi paga per la pubblicità
Questa è l'Annamaria che sta sfogliando il suo e-libro (le ho fatto la foto di nascosto): come vedete, addirittura sfoglia tre pagine per volta....forse sta cercando il segnalibro che sta nuotando tra le pagine virtuali e che lei non riesce proprio a trovare.
Per me gliel'ha fregato zio Freud
Certo che non la penso così, e sono ancora commossa per il gesto.
Io sono caotica per definizione, forse per reazione alla maestra che avevo in prima elementare, che
tirava le orecchie agli alunni e gridava tipo Regina di Cuori se tenevi i quaderni in disordine...
Bella questa discussione, lo scambio di pareri così, in modo scanzonato, è bello e fecondo.
Scusate l'OT!
La vita morde forte alle spalle e quando sorride ti fa solo del male (Mauro Berchi)
Ah, dimenticavo basta che clicco sulla pagina ed esce scritto:i miei segnalibro e li ritrovo tutti, senza dovermi arrampicare a cercare il libro(come avrete già capito dalle mie disavventure le mie librerie svettano verso l'alto), a cercare la pagina, le varie orecchiette, rose secche e via dicendo come faceva Lucy la prima ominide(O donninide Sir?) e lo stesso vale per le sottolineature(detti nel meraviglioso e-mondo i miei ritagli)
Non capisco tutta questa concitazione.
Elenco qualche fatto universalmente accettato che dovrebbe risultare tranquillizzante per tutti gli amanti dei supporti papiracei, membranacei e cartacei:
- Fatti 1: il dispositivo "libro" edito in forma cartacea è ancora il mezzo egemone di diffusione della parola scritta.
- Fatto 2: l supporto cartaceo della scrittura è ancora largamente utilizzato anche in quei singolari casi in cui ogni approccio ragionevole porterebbe a fare diversamente (dare un'occhiata a qualunque ufficio per sincerarsene).
- Fatto 3: i proprietari di libri e documenti cartacei (come questo thread ben testimonia) tendono ad avvinghiarsi ai loro possedimenti di cellulosa inchiostrata e a difenderli al prezzo della propria vita.
Ma allora…
- Perché la stragrandissima maggioranza dei lettori, cioè quella dei lettori “cartacei” si sente minacciata dal libero desiderio di leggere digitale espresso da un’esigua minoranza di lettori “elettronici”?
- Perché quando un lettore di e-libri decanta le virtù della lettura digitale una parte importante dei lettori ortodosso-cartacei sente la necessità di detrarre ferocemente virtù, moralità e rettitudine del libro e dei lettori, paventando nel contempo il crollo della civiltà, la fine della cultura e l’avanzata del nulla-che-tutto-divora?
- Perché la sola esistenza di felici lettori elettronico-digitali (che sono in tutto e per tutto comunque sempre solo lettori) invece di generare l’universale fratellanza di che si riconosce nella qualità universale ed ontologica di “lettore”, aldilà di supporti, dispositivo, credo tecnologico, orientamento digitale o analogico, genera invece diffidenza, rivalità, sospetto e necessità di erigere barricate difensive?
Parafrasando “l mercante di Venezia”:
“E ciò perché? Perché sono lettore elettronico.
Non ha occhi un lettore elettronico?
Un lettore elettronico non ha mani, organi, membra,
sensi, affetti, passioni,
non s'alimenta dello stesso cibo,
non si ferisce con le stesse armi,
non è soggetto agli stessi malanni,
curato con le stesse medicine,
estate e inverno non son caldi e freddi
per un elettronico come per un cartaceo?
Se ci pungete, non facciamo sangue?
Non moriamo se voi ci avvelenate?
Dunque, se ci offendete e maltrattate,
non dovremmo pensare a vendicarci?
Se siamo uguali a voi per tutto il resto,
vogliamo assomigliarvi pure in questo!
Se un analogico è oltraggiato da un digitale,
qual è la sua virtù di tolleranza?
L'immediata vendetta! Onde un elrttronico,
nel sentirsi oltraggiato da un cartaceo,
come può dimostrarsi tollerante
se non, sul suo esempio, vendicandosi?
Io non faccio che mettere a profitto
la villania che m'insegnate voi;
e sarà ben difficile per me
rimanere al disotto dei maestri”.
Non me ne vorrà il bardo per l'uso scherzoso dei suoi mirabili versi.
Uh che curioso, 'sto termine, Annamaria. Ci starebbe bene anche femmeninide
Comunque, si stava meglio quando si stava peggio (ossìa, non ci starebbe male Lucy che legge un libro - cartaceo - di poesie. Ce la vedi tu, quel mucchiettino d'ossa, a digitare un e-libro?)
Tiè, becchete questa
Questa discussione è TROPPO bella!Trasuda creatività da ogni ...rigo. Rupert/ Shakespeare, grazie per la bella difesa e grazie zio Fred per le belle vignette, la prima ormai è diventata il mio sogno segreto
Segnalibri