"Il secolo breve è un saggio interessante ma come già sottolineato, troppo incline ad una sottovalutazione dei grandi crimini del comunismo sovietico e pur non essendo distante dall'orientamento politico dello storico inglese, penso che questo sia un difetto di cui tener conto nella lettura del libro. Essendo Hobsbawm uno specialista dell'ottocento, forse è stato preso dalla foga politica per usare il consueto equilibrio dello storico. Forse è dovuto a questo anche un grave errore storico che ho riscontrato nel testo e che ho fatto notare invano alla sua casa editrice che mi assicurò di farlo correggere nelle ristampe ma che ho trovato tale e quale nelle nuove edizioni.
Il volume della coppia Montanelli-Cervi mi pare troppo giornalistico, senza avere la profondità di visione tipica degli storici, come si può anche notare mettendo a confronto il loro "L'Italia degli anni di piombo" con "La notte della Repubblica" di Sergio Zavoli che affronta quel periodo cruciale con ben altra capacità di approfondimento. Un ottimo libro che parla del secolo tarscorso è "Dopoguerra" di Tony Judt e per restare in ambito italiano sono da citare tre saggi di Guido Crainz "Il paese mancato", "Storia del miracolo italiano" e "Autobiografia di una repubblica", "Piombo rosso" di Giorgio Galli sul terrorismo italiano, "Il golpe inglese" di Giovanni Fasanella, che sulla scorta din documenti inediti racconta l'inquietante influenza britannica sulla vita politica italiana e "Memoriale della Repubblica" di Miguel Gotor, che partendo dalle lettere di Aldo Moro dalla prigionia crea un affresco completo dell'Italia del dopoguerra.