Originariamente inviato da
Baudin
Un uomo all’inizio del tramonto della sua vita fa un viaggio nel passato, verso la casa da cui andò via all’inizio dell’estate di tanti anni prima, dopo i contrasti avuti col padre.
E’ l’inizio del tramonto di un giorno di fine estate. L’autunno non è ancora arrivato, ma lo sente vicino .
E’ un viaggio a lungo rinviato , ma ora che si è deciso non si tira indietro, nonostante le difficoltà interiori.
Arriva a destinazione , capisce l’inutilità di quanto sta facendo, sa di non potersi aspettare nulla, nota un’altalena nel giardino, la pittura fresca, la voce di un bimbo. L’impulso di suonare il campanello è più forte, non importa la voce che risponde, lui ha solo un grande bisogno di dire: “Sono io, tuo figlio, papà.”
Un racconto carico di simbolismi, espressi alla maniera di Nuvolone, in modo poetico , con la sensibilità che lo distingue e che sempre più mi spinge ad approfondire.
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