Non una poesia ma una preghiera funebre yiddish.

El Mole Rahamim (Signore della Misericordia)


Signore pieno di misericordia
che ha trovato il giusto riposo
sulle ali della schechinà nelle
altezze sante, pure come la
limpidezza dei nostri fratelli,
i santi puri che sono caduti
per mano degli assassini.
Il loro sangue è stato versato ad
Auschwitz, Maidanek, Treblinka e
negli altri campi di sterminio in Europa.
E sono stati uccisi con morte inaudita
e feroce. La loro morte è stata il
sacrificio per la santificazione
del nome affinché i loro figli e
figlie, fratelli e sorelle
promettano giustizia per ricordo
delle loro anime. Nel paradiso
che sia il loro riposo e il
Signore della Misericordia li tenga
sotto le sue ali in eterno e terrà
nella vita eterna le loro anime.
Dio è la loro eredità
e riposeranno in pace sui loro
giacigli in eterno. Amen.

Jordi Savall nel suo:Jérusalem. La ville des deux Paix: la paix céleste et la paix terrestre, incluse una registrazione storica del 1950 in cui il cantore Shlomo Katz, un ebreo di origine rumena sopravvissuto alla prigionia nei campi di concentramento, esegue questo canto funebre.

Katz era stato condannato a morte ad Auschwitz nel 1941, ma l’ufficiale incaricato dell’esecuzione si emozionò a tal punto per la bellezza di questa preghiera che decise di salvargli la vita, permettendogli di evadere dal campo.

Un canto di una grande tremenda tristezza.

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