Colgo al volo lo spunto offerto da Kaipirissima in un altro thread e avvio una discussione sull'arte come veicolo di critica sociale o di riflessione sulla società e sulle sue contraddizioni.

La critica sociale è un tema importantissimo nell'arte figurativa tra Ottocento e Novecento, sia per l'impatto visivo delle opere in un'epoca in cui i mezzi di comunicazione di massa muovono i primi passi e sono ancora essenzialmente cartacei, sia perché la sensibilità artistica dell'epoca e l'avvento di nuove forme di rappresentazione realistiche dell'immacine, prima fra tutte la fotografia, impongono alla pittura e alla scultura di trasmettere altro che non semplicemente la "bellezza" realistica o onirica di un soggetto. Emozione, coinvolgimento morale, sensazione e sentimento, grandi ideali e senso di giustizia diventano protagonisti al pari dei personaggi e dei paesaggi rappresentati.