Il fiume nero


Un fiume nero scorreva per il parco.
Più in là si estendevano giardini insensibili
e le trecce folte delle siepi.
Là, dove cantavano i merli, un tempo c’era
la filiale del campo di Auschwitz, e sotto l’erba
furono sotterrate le bende dell’ospedale russo;
per questo il prato era gonfio, alto.
Nel cielo scorrevano senza fremito
alianti innocenti e cadeva la pioggia,
leggera, spensierata come una lacrima di gioia