Recensione Syd per Vipera

De Giovanni ci ha ormai abituati con le sue ambientazioni, temporalmente incastrate, a ridosso delle festività comandate. Questa sua opera, Vipera, è realizzata nel periodo della Settimana Santa che precede la Pasqua naturalmente ambientata nella Napoli degli anni '30.
Un bordello, una prostituta ritrovata morta, soffocata con un cuscino e la solita visione post-mortem di cui il celebre commissario Ricciardi ci rende partecipi.
Il giallo questa volta seppur congenialmente sviluppato e ben raccontato ha uno spazio quasi marginale, l'autore ci accompagna tra vie e piazze napoletane, facendoci inebriare con gli odori delle delizie culinarie pre-pasquali, un'aria intrisa di profumi del mare e della primavera che avanza inesorabilmente.
In questo libro De Giovanni ci racconta l'amore, quello sperato, quello disperato, quello realizzato e quello irrealizzabile, quello a pagamento (se amore si può chiamare) e quello incondizionato e gratuito, quello di una moglie e madre, quello di un'amante per un lui che chissà...quello di un cane pronto a farsi uccidere per difendere il suo padrone, quello degli amici pronti a tutto.
Anche in questo romanzo è posto in evidenza lo stato di sempre maggiore predominanza di una dittatura che ormai è giunta quasi all'apice che precederà gli anni tra i più bui per la nostra Italia, quelli della Seconda Guerra Mondiale...sarà proprio da uno spiacevole avvenimento con le camicie nere che si svilupperà una storia parallela al nostro giallo che ci terrà col fiato sospeso.
Insomma complimenti all'autore che ha abbandonato alcuni suoi strascicanti flashback che erano presenti nei precedenti libri della serie Ricciardi/Maione e soprattutto per aver saputo mantenere alto l'interesse del lettore con più variabili derivate dal romanzo giallo, d'avventura e sentimentale.
Buona lettura a tutti.
Syd