Riprendo un vecchio post che mi è capitato di leggere qualche settimana fa. Curiosando in parte sull'argomento e analizzandolo poiché parte integrante della mia tesi di laurea, ritorno su un vecchio diverbio passato alla storia come :" Il dibattito sulla lingua".
Come da titolo, questi due pilastri della storia italiana si muovono entrambi, scandendo posizioni che sotto alcuni punti sono talvolta contrastanti. Da quello che mi è parso di capire mentre il Manzoni si basa per lo piu nella ricerca di una lingua ( il fiorentino ) attenta alla quotidianità, alla nomenclatura domestica, il tutto guardando all'istruzione elementare delle masse illetterate; l'Ascoli sembra rivolgersi per lo piu alla cerchia dei colti disdegnando i mediocri paghi di ritrovare "ormai belli e coniati gli spiccioli del ragionamento e del pensiero comune".
Detto ciò, qualcuno puo aggiungere qualcosa o correggere queste mie impressioni?