Per amor di verità, ho letto l'articolo originale di Baricco e non quello di Battista.
Mi pare di capire che il messaggio di Baricco sia grosso modo questo: "E' inutile entusiasmarsi se si vendono 150.000 copie di un'opera di Aristotele come
'La costituzione di Atene', perché la maggior parte delle persone non potrà capire quel libro se non si è documentata prima bene
sul concetto di democrazia tra gli ateniesi e sulla storia greca, in particolare le Guerre del Peloponneso."

Ora, sicuramente tra gli acquirenti delle 150.000 copie ci saranno persone che non capiranno un'acca di quel libro, o che non
si periteranno di documentarsi meglio sulla storia delle poleis greche, ma il suo messaggio finale mi sembra comunque presuntuoso.
Come se tutti gli acquirenti di quel benedetto libro fossero sprovveduti, o lettori della domenica.
Certo, lui sarà un affabulatore, sicuramente una persona colta, come si vede dalla disinvoltura piaciona con la quale narra l'episodio di Mitilene, ma
quel : "sborsate qualche euro in più e andatevi a studiare le guerre del Peloponneso, o al limite cercate su Google se non vi è rimasto un briciolo di poesia", mi
sembra intriso di snobismo. "Infarinato" di quella sua simpatica ironia che trapela nelle sue opere e nei suoi discorsi, ma sempre di snobismo si tratta.
Se avesse invitato la gente a frequentare di più le biblioteche? C'è davvero bisogno di 'sborsare' per allargare la propria cultura generale?
Io non sono per la ricerchina superficiale su Google, ma l'accessibilità economica di un libro è solo da benedire, a mio avviso.