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28-October-2011, 17:46
#1
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Melancholia - Lars von Trier - 2011
MELANCHOLIA
Un film di Lars von Trier
Con Kirsten Dunst, Charlotte Gainsbourg, Kiefer Sutherland, Charlotte Rampling.
scritto da Lars von Trier
Fantascienza, 130 min.
Danimarca, Svezia. Francia, Germania 2011
Trama: Due sorelle, due genitori egoisti, le scelte, la resa dei conti, la catarsi. Intanto una grave minaccia incombe sulla Terra: il pianeta Melanchoilia si sta avvicinando. Cosa succederà? Ci salveremo? Moriremo tutti?
Justine (la vera protagonista del film, Kristen Dunst) vive in un mondo vuoto, un mondo cattivo che continua a muoversi, agire. Per lei nulla ha senso, ci prova, ma rimane estranea, sorride, ma finge e la menzogna non dura la farsa stessa del matrimonio.
Il mondo è senza senso. La menzogna sembra l'unico elemento costitutivo.
Ma qual è il significato? A che pro? A chi giova questo infelicissimo mondo? Il mondo è cattivo, a che vale tutta questa cattiveria, disperazione?
e il senso arriva insieme a Melancholia che distrugge quel mondo che non ha senso dandogli un senso nell'apocalisse.
Lars von Trier ha fatto di nuovo centro, ma non tutti sono d’accordo. Eppure il film non solo è bello da guardare, bello da ascoltare, ma è bello in sé, e con il trascorrere del tempo lo è sempre di più. Che dire?
Eravamo cinque amici al... cinema.
Due lo hanno definito l’antifilm
Uno, invece, era entusiasta
Uno l’aveva trovato bello
A me era piaciuto. Dovevo però digerirlo. E adesso dico Bello.
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Logopedista nei sogni
Un film che all'inizio ho faticato a seguire a causa della sua lentezza ma che poi procede in modo fluido se si entra nell'ottica psicanalitica.
Parla di depressione, queste due sorelle rappresentano due mondi contrapposti ma con lo stesso comune denominatore.
Justine è spettatrice passiva degli attori che le si muovono intorno, è chiusa nel suo mondo interiore.
Claire è attiva, desiderosa di controllare tutto e tutti, alla ricerca di una perfezione illusoria, apparentemente estroversa.
Di fronte all'imminente catastrofe reagiscono in modo diverso, rassegnazione versus disperazione.
Il film è girato molto bene, le scene al rallentatore sono stupende, sublimate dalla musica di Wagner, le attrici sono bravissime ed intense (ho un'ammirazione per Kirsten che trovo molto intensa, soprattutto nei primi piani) ma trovo che nella suddivisione della storia in questa doppia lettura il regista sia stato un po' troppo didascalico, assurdamente c'è troppa perfezione, non riesco a spiegarlo meglio.
Non avere mai paura di essere un papavero in un campo di giunchiglie.
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