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Discussione: Città, villaggi, metropoli & Co.

          

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  1. #1
    Master Member L'avatar di Enribello
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    BERLINO I

    Seduti sopra l'erto e polveroso
    argine della strada, contempliamo
    la calca innumerevole e confusa
    e, nella sera, la città lontana.

    Le vetture dei tram, imbandierate,
    s'aprono, colme un varco tra la folla.
    Fendon gli omnibus, carichi, le strade.
    Suonar di clacson, fumo ed automobili.

    Verso l'immenso mare di cemento.
    Ma ad ovest si disegna, fusto a fusto,
    la filigrana delle chiome spoglie.

    Il sole pende, enorme, all'orizzonte.
    Fiamme saetta l'arco della sera.
    E il sogno della luce, alto, su tutto.

    GEORG HEYM


    Io li odio i nazisti dell'Illinois...

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  3. #2
    Moderator L'avatar di Rupert
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    Ciao Enribello,

    il sonetto che posti è semplicemente stupendo ed è uno dei migliori prodotti dell'espressionismo poetico tedesco. Però (mi perdonerai l'attacco di pedanteria) non si tratta di Berlin I, che in realtà è molto più famosa e più sovente inflitta agli studenti liceali come articolo di studio, ma di Berlin II.
    Ecco il testo originale (come pezza d'appoggio)


    BERLIN II


    Der hohe Straßenrand, auf dem wir lagen,
    War weiß von Staub. Wir sahen in der Enge
    Unzählig: Menschenströme und Gedränge,
    Und sahn die Weltstadt fern im Abend ragen.

    Die vollen Kremser fuhren durch die Menge,
    Papierne Fähnchen waren drangeschlagen.
    Die Omnibusse, voll Verdeck und Wagen.
    Automobile, Rauch und Huppenklänge.

    Dem Riesensteinmeer zu. Doch westlich sahn
    Wir an der langen Straße Baum an Baum,
    Der blätterlosen Kronen Filigran.

    Der Sonnenball hing groß am Himmelssaum.
    Und rote Strahlen schoß des Abends Bahn.
    Auf allen Köpfen lag des Lichtes Traum.


    Ed ecco anche il testo di Berlin I... che mi piace moltissimo!

    Berlin I

    Beteerte Fässer rollten von den Schwellen
    Der dunklen Speicher auf die hohen Kähne.
    Die Schlepper zogen an. Des Rauches Mähne
    Hing rußig nieder auf die öligen Wellen.

    Zwei Dampfer kamen mit Musikkapellen.
    Den Schornstein kappten sie am Brückenbogen.
    Rauch, Ruß, Gestank lag auf den schmutzigen Wogen
    Der Gerbereien mit den braunen Fellen.

    In allen Brücken, drunter uns die Zille
    Hindurchgebracht, ertönten die Signale
    Gleichwie in Trommeln wachsend in der Stille.

    Wir ließen los und trieben im Kanale
    An Gärten langsam hin. In dem Idylle
    Sahn wir der Riesenschlote Nachtfanale.

    Georg Heym (1887 - 1912)



    Quote Originariamente inviato da Enribello Visualizza il messaggio
    BERLINO I

    Seduti sopra l'erto e polveroso
    argine della strada, contempliamo
    la calca innumerevole e confusa
    e, nella sera, la città lontana.

    Le vetture dei tram, imbandierate,
    s'aprono, colme un varco tra la folla.
    Fendon gli omnibus, carichi, le strade.
    Suonar di clacson, fumo ed automobili.

    Verso l'immenso mare di cemento.
    Ma ad ovest si disegna, fusto a fusto,
    la filigrana delle chiome spoglie.

    Il sole pende, enorme, all'orizzonte.
    Fiamme saetta l'arco della sera.
    E il sogno della luce, alto, su tutto.

    GEORG HEYM


    "non vitae sed scholae discimus" (Seneca, Epistulae morales ad Lucilium, 106, 12)

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