Quest'anno il mio periodo pre-natalizio è stato all'insegna del Canto di Natale di Charles Dickens.
E' la recita che abbiamo preparato a scuola per i genitori ( rappresentata oggi, con grande successo); è la rappresentazione teatrale che ho visto alcuni giorni fa , messa in scena da una compagnia dilettante dell'università della terza età.
Ma questo mi dà solo il pretesto per una riflessione che mi gira in mente da alcuni giorni.
Tutti certo sapranno la vicenda: l'avaro Scrooge che vede il fantasma del suo defunto socio, e poi dei tre spiriti del Natale, che gli servono come ammonimento per cambiare la sua arida vita, finchè è in tempo...
In quella rappresentazione dilettante , invece, oltre al defunto socio, c'erano molte persone ... che rappresentavano i peccati più comuni.
Peccati non nel senso preciso della parola, ma inteso come mancanze, errori .
Uomini e donne dolenti -una specie di Spoon River -che dicevano la loro colpa.
Tutti mi hanno colpita; uno mi ha fatto piangere.
Era un uomo, che ha pronunciato queste parole:
- Litigai tutta la vita con mia moglie.Erano litigi senza motivo.
La frase con cui concludevo i miei litigi era sempre la stessa: TU PER ME NON ESISTI.
Mia moglie è morta da tempo. Ora sono Io che non esisto.
Questa frase, che può apparire banale o scontata, mi ha ricordato una coppia di amici che hanno passato quasi una vita coniugale scannandosi di litigi.
Litigi furiosi, anche per un nonnulla.
A nulla è valso ricordare loro infinite volte che sarebbe bastato poco, pazienza, tolleranza, senso dello humor, per non rovinarsi la vita, spesso per futili motivi....
Un mese fa quest'uomo ha scoperto di avere un cancro.
Ha già iniziato la chemioterapia, devastante.
L'atmosfera in casa è idilliaca; come avrebbe POTUTO essere, sempre, o quasi.
Sentendo quella frase, ho avuto come una sorta di ribellione, che mi ha stretto il cuore: perchè, per apprezzare certe piccole cose della vita( in questo caso coniugale) è necessaria una prova così dura?
Doveva arrivare la malattia a sconvolgere le loro vite, per fare capire loro che..in fondo stanno bene insieme.
E che hanno ancora voglia di fare tante cose...per esempio di diventare nonni.O di andare semplicemente a passeggio sulla spiaggia, senza preoccupazioni di salute....
E' l'augurio che in cuor mio faccio loro per Natale. Che possano ancora fare queste cose per tanti anni.
Scusate l'argomento triste, ma qualche riflessione seria qualche volta mi sfugge...
ciao Rosy
Segnalibri