Che cosa voglion dire i datteri e i fichi rugosi e il puro miele offerto dentro un candido vaso?”
“Si fa per buon augurio – rispose Giano – perché nelle cose passi il sapore e l’anno, qual cominciò, sia
dolce.”
(Ovidio, Fasti, Libro I)

Nel calendario romano il mese di gennaio era quello dedicato al dio Giano, divinità con una doppia faccia, capace di guardare contemporaneamente al passato e al futuro. Venerato per la sua capacità di conciliare inizio e fine di ogni cosa, Giano era rappresentato come un busto con due volti che guardano in direzioni opposte: il principio e la fine, l’entrata e l’uscita, l’interno e l’esterno.

Dal web



Ogni mese ,per la sua durata, avra' qui il suo spazio.


G E N N A I O




Ti guardo
e ti ammiro,
mandorlo in fiore,
che osi
coprirti di rose
per il mese di gennaio.

Se arriva il gelo,
il tuo fiore bianco
appassirà
come l'erba falciata.
Ma tu sarai sbocciato,
e, all'Infinito,
devoto giardiniere,
avrai donato il primo fiore.

Signore,
se per il cuore
amarti è fiorire,
come il mandorlo
voglio affrettarmi
ad amare;
come lui, voglio sbocciare,
morire lentamente.

Jacint Verdaguer