Oggi torno a Basilea per visitare un museo molto particolare dedicato a un artista a cui sono particolarmente affezionato: Jean Tinguely.
Le sue strutture in movimento, estremamente raffinate e perfettamente inutili, come ogni cosa sublime, esprimono l'anima poetica dell'universo. Hanno la stessa natura delle sfere armillari e degli automi musicali. Una specie di compromesso tra eternità e fragilità dell'effimero.
Ho avuto modo di incrociare qualche volta Tinguely a Friborgo, quando ero studente e lui frequentava un ristorante molto popolare che quando potevamo permettercelo bazzicavamo anche noi studenti squattrinati. D'altronde la gerente d'allora, donna pittoresca e attempata, dalle molteplici esperienze di vita e estremamente allegra e accogliente, non risparmiava le proprie (generalmente scurrili) perle di saggezza. Sulle pareti del locale ci sono ancora delle opere di Tinguely... Funzionano benissimo, ma oggi l'atmosfera nonè più quella d'allora.
Un'opera di Tinguely sulle pareti del Café du Gothard a Friborgo.
Ma veniamo al museo di Basilea: Ci sono molteplici percorsi possibili. Ne scelgo un paio.
Il primo è quello più classico,
un giro tra le opere della collezione in stile tassonomico, molto illustrativo, ma anche un po'statico e non veramente in sintonia con lo spirito rumo roso e giocoso di Tinguely.
Una vesione più movimentata e più vicina allo spirito dell'artista è il
metamuseo, con filmati, presentazioni e animazioni.
Ci sono poi altre possibilit, come un accesso più biografico o uno più critico artistico, la cui scoperta lascio alla voglia personale d'ognuno.
Infine, trovandoci a Basilea, vi propongo anche un giro turistico della città:
https://www.basel.com/it/360
Segnalibri