Sto leggendo una bellissima trilogia nordica, di Peter May ambientata sull'isola di Lewis, nell'arcipelago scozzese delle Ebridi. Dopo L'isola dei cacciatori d'uccelli, ora sto letteralmente divorando il secondo giallo, L'uomo di Lewis.

L'isola dei cacciatori di uccelli 1° libro della trilogia di Peter May

Dopo un inizio lento (è l'unico appunto negativo che mi sento di fare), il giallo acquista un ritmo incalzante e tiene avvinti come non mai. Il finale ha un ritmo davvero vertiginoso e stupefacente, si rimane senza fiato. Un ritorno al passato doloroso e sconvolgente da cui nessuno è esente.
L'indagine poliziesca sembra quasi un pretesto per poter scandagliare e 'perquisire' a fondo l'animo degli abitanti dell'isola di Lewis, descritta con straordinaria potenza espressiva. Pare di sentire la brezza dell'oceano sulla pelle o il rimbombo delle onde mentre si frantumano sulla scogliera.

"Dal bordo dell'acqua alzai lo sguardo su un cielo libero da ogni inquinamento luminoso e mi sentivo pieno di meraviglia per la sua vasta volta stellata nera come l'inchiostro. Ci sono momenti in cui si guarda il cielo e si sente che tutto ruota intorno a noi e altri in cui ci si sente infinitamente piccoli. Quella notte mi sentii come un infimo granello di polvere nella storia dell'infinito."

"Alla loro destra la torbiera si perdeva in un'infinita foschia interrotta solo da qualche pecora stoica che resisteva saldamente al vento forte dell'Atlantico. Alla sinistra, l'oceano si abbatteva in cicli eterni sulle spiagge e nelle insenature rocciose con la schiuma bianca e cremosa che cozzava sullo gneiss scuro e caparbio, la roccia più antica del mondo."


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"In un'isola spazzata dal vento, dura e inospitale, un omicidio sembra affondare le sue radici in rivalità e odi antichi. L'ispettore Fin Macleod è scappato da ragazzo dall'isola e dai suoi antichissimi rituali. Ora è costretto a tornare, e a fare i conti con il suo passato. Ha appena perso un figlio e il suo matrimonio sta andando alla deriva. Quando, per indagare su un omicidio, viene spedito sulla sua isola natia, Macleod è costretto ad accettare. Il caso è la sua ultima chance per rimettersi in gioco e uscire dal totale isolamento in cui si è autorelegato. Anche se questo significa riprecipitare nel proprio passato, negli echi di una violenza aspra e senza redenzione che ogni anno trova sfogo nel massacro sistematico delle sule, uccelli che sull'isola vengono a nidificare. E a morire." dal web

Consigliata a chi ama i nordici, e a chi ama i libri dove l'indagine poliziesca è un pretesto per scandagliare l'animo e le relazioni umane. Molto ben scritto.