Cito Chiara Gamberale dal libro "Per dieci minuti" per fare le sue stesse domande.

Ma esistono davvero "i lettori"?
Me lo chiedo spesso, me lo chiedo ora.
E se esistono davvero, chi sono?
Cercano, in un libro, una personalità?
La temono?
Davvero: chi siamo? Mi ci metto anch'io, naturalmente: che cosa cerco, in un libro? Che cosa non accetto? In che modo ho qualcosa a che fare, per esempio, con tutti gli appassionati come me di Philip Roth? In che misura faccio parte dell'esercito dei "suoi lettori"? Che cosa ho, nel profondo in comune con loro? E che cosa non ho, nel profondo, in comune con gli appassionati di Asimov, da cui non sono mai riuscita a farmi conquistare del tutto? Penso al lettore di Asimov più fedele che conosco e penso a quello che mi ha contagiato con il suo amore per il vecchio Philip. A chi somiglio di più dei due? A entrambi. A nessuno.