Letto pure io. L'inizio è stato duro, soprattutto perché la vicenda personale mi aveva davvero colpita e non riuscivo a credere al comportamento di Duca. Poi invece si redime ai miei occhi, resto comunque basita sull'atteggiamento che un dottore/autore ha nei confronti dei gay. Sarà che siamo nel 1967 però...
Il massacro non sono riuscita a leggerlo nella sua descrizione, troppo... troppo, almeno per me.
Il romanzo mi è piaciuto anche perché Livia (l'incredibile Livia) è presente in quasi tutta la vicenda ed è attraverso lei, i suoi occhi, che Duca mi sta più simpatico.