Lo scorso anno feci un corso di scrittura creativa (nel senso della scrittura promozionale) tenuto da un bravissimo pubblicitario torinese il quale spesso citava un guru americano che diceva "La gente guarda quello che le interessa, qualche volta è una pubblicità"
Chi produce pubblicità sa perfettamente che nessuno va scientemente a cercarsi degli annunci per poi guardarseli per cui, e non a caso, vengono inseriti in contesti diversi di natura televisiva, cinematografica e, ultimamente, anche su dispositivi mobili.
Vengono spese vagonate di soldi per studiare quelli che sono i "target" pubblicitari dei vari prodotti e quali sono le migliori strategie per raggiungerli nel modo più efficace e, che ci piaccia o no, queste strategie spesso sono vincenti perché riescono a far sì che gli spot lascino un'impronta.
L'esempio più lampante negli ultimi tempi è la sterminata campagna Mulino Bianco con protagonista Banderas nei confronti della quale ho sentito ogni tipo di giudizio, il più delle volte negativo. Però ne parlavano tutti e, alla fine, pur facendoci sopra tutte le battute del mondo c'era sempre un momento in cui ti trovavi a dire "vediamo un po' cosa ha prodotto Zorro" perché un prodotto di quel marchio prima o poi te lo ritrovi sempre fra i piedi a indizio del fatto che l'azienda ha raggiunto i suoi obiettivi che sono commerciali e non stilistici (non credo che la Barilla punti a vincere un Leone d'oro a Venezia)