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Eugen Gomringer
Eugen Gomringer è il padre della poesia concreta. Nella poesia concreta la forma grafica ha tanta rilevanza quanta ne ha il esto e la disposizione delle parole incide significativamente sul senso complessivo dell'opera. Per questo è al tempo stesso virtualmente impossibile tradurre i componimenti e essenzialmente inutile perché gli elementi semantici puramente lessicali sono pochissimi.
Un esempio:
Allegato 2475
Per comprendere il testo basta sapere che Ordnung significa ordine e Unordnung significa disordine (e anche questa traduzione appare pressocché superflua).
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Ping pong non necessita traduzioni.
Allegato 2476
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http://24.media.tumblr.com/tumblr_m0...ruxco1_500.jpg
"silencio" (silence/schweigen) by Eugen Gomringer (1954)
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Originariamente inviato da
Rupert
Eugen Gomringer è il padre della poesia concreta. Nella poesia concreta la forma grafica ha tanta rilevanza quanta ne ha il esto e la disposizione delle parole incide significativamente sul senso complessivo dell'opera. Per questo è al tempo stesso virtualmente impossibile tradurre i componimenti e essenzialmente inutile perché gli elementi semantici puramente lessicali sono pochissimi.
Un esempio:
Allegato 2475
Per comprendere il testo basta sapere che Ordnung significa ordine e Unordnung significa disordine (e anche questa traduzione appare pressocché superflua).
Che poi a guardalo, direi anche che ha un ordine: a sinistra tutti uguali e a destra uno diverso proprio nel centro (dopo 5 ordnung e prima di 5 ordnung).
Bah... in generale questo genere di poesia non mi ispira.
Comunque, grazie Rupert, sono sempre interessanti i tuoi post ^^
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Qui si vede e si sente il vento...
Eugen Gomringer, “Wind” (1953 )
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Originariamente inviato da
DarkCoffee
Bah... in generale questo genere di poesia non mi ispira.
A me piace da matti ... è divertentissima e dice molto ... senza parole.
Ungaretti portato all'estremo! :mrgreen:
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Originariamente inviato da
daniela
A me piace da matti ... è divertentissima e dice molto ... senza parole.
Ungaretti portato all'estremo! :mrgreen:
Anche a me piace molto. Mi affascina soprattutto il fatto che questo tipo di poesia, che come giustamente dici porta all'estremo l'uso della parola, riesca a superare perfino le barriere linguistiche: una poesia metalinguistica che stabilisce la primazia del linguaggio poetico sui codici linguistici locali. Credo sia l'essenza della poesia.
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Allegato 2477
Kreisel = trottola
Reise = viaggio
Glaube = credere/fede
Laub = latifoglia
Laube = pergola
Pendel = pendolo
Ende = fine
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Originariamente inviato da
Rupert
Anche a me piace molto. Mi affascina soprattutto il fatto che questo tipo di poesia, che come giustamente dici porta all'estremo l'uso della parola, riesca a superare perfino le barriere linguistiche: una poesia metalinguistica che stabilisce la primazia del linguaggio poetico sui codici linguistici locali. Credo sia l'essenza della poesia.
E' davvero affascinante riuscire a raggiungere l'incanto poetico senza le parole, o riducendo le parole all'essenziale!
Supera le barriere linguistiche se usa una o due parole. L'esempio precedente, con l'utilizzo di più parole, è più complesso, secondo me.
Allegato 2479
Décio Pignatari, altro esponente della poesia concreta.
Allegato 2480
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Davvero interessante anche se mi sfugge il significato dell'ultima, ma ordnung e silencio sono geniali nella loro semplicità creativa.
Mi fa la stessa impressione delle linee di Mondrian
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Quella del pendolo mi piace molto! :well:
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Originariamente inviato da
Rupert
Nella poesia concreta la forma grafica ha tanta rilevanza quanta ne ha il esto e la disposizione delle parole incide significativamente sul senso complessivo dell'opera. Per questo è al tempo stesso virtualmente impossibile tradurre i componimenti e essenzialmente inutile perché gli elementi semantici puramente lessicali sono pochissimi.
Mi spiace dirlo ma questo genere di poesia non mi piace perchè troppo riduttiva. Troppa sperimentalità rischia di impoverire e/o inaridire la poesia.
E' già difficile accettare l'orrenda omologazione a cui siamo continuamente sottoposti nell'oggi.:(
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Originariamente inviato da
Claire
Mi spiace dirlo ma questo genere di poesia non mi piace perchè troppo riduttiva. Troppa sperimentalità rischia di impoverire e/o inaridire la poesia.
E' già difficile accettare l'orrenda omologazione a cui siamo continuamente sottoposti nell'oggi.:(
Capisco il tuo sentimento e molto rispettosamente dissento. Non sui gusti, chiaramente, quelli sono personali e sempre legittimi. Quindi piace ciò che piace perché piace e basta. Ma rilevo una contraddizione di fondo. La sperimentazione, l'uscita dagli schemi, la scardinatura del pensiero precostituito, non sono proprio lo strumento che permette di sottrarsi da quella che definisci "orrenda omologazione"?
D'altronde che cosa sarebbe la poesia, o la musica, o l'arte in generale, se si persistesse ostinatamente a riproporre senza originalità, senza sorprese, senza intuizioni disorientanti sempre gli stessi stilemi?
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Originariamente inviato da
Claire
Mi spiace dirlo ma questo genere di poesia non mi piace perchè troppo riduttiva.
In effetti, questo è vero, viene dato maggior spazio a tutto il resto, alla grafica, all'immagine, al movimento, annullando quasi completamente la parola.
Rappresenta però un tentativo esasperato, sperimentale (che sicuramente molti non apprezzano) di evidenziare che la poesia non è solo un insieme di parole.
O invece può essere definita poesia solo una sequenza di parole? :?
Già porsi il quesito è a mio parere interessante. La risposta poi è personale: poesia o esercizio grafico, piace/non piace.
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Originariamente inviato da
Rupert
io l'avrei intitolata ammutinamento. Oppure mutazione. :)