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Discussione: Diario di lettura

          
  1. #1471
    Master Member L'avatar di daniela
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    Quando l'hai finito mi devi assolutamente dire cosa ne pensi!

    Finito "Una famiglia quasi perfetta" di Jane Shemilt!

    Lo consiglio! Un bel giallo psicologico e familiare, che ho trovato molto vero. Concentrati sul lavoro e sulle varie incombenze, molto spesso i genitori preferiscono non vedere i segnali che i figli mandano e quando un evento tragico accade, distrugge crudelmente l'illusione di una vita soddisfacente e la famiglia del mulino bianco inizia a sgretolarsi. Jenny, la madre, inizia ad aprire gli occhi e a scontrarsi con la realtà e ne esce distrutta, piena di sensi di colpa, rendendosi conto che non solo non conosce i suoi figli come pensava, ma proprio non li conosce affatto.
    La narrazione si snoda su un duplice binario temporale tra la vita di ieri, con le sue incrollabili certezze e bugie, e la solitudine di oggi, angosciosa e desolante.
    All'inizio mi ha creato qualche difficoltà il continuo balzare dal momento della scomparsa ad un anno dopo, ma probabilmente serviva ad accentuare l'angoscia. Il libro è scorrevole, ben scritto e coinvolgente, con un ritmo che tiene avvinto il lettore. Non un thriller in senso classico, più un'introspezione psicologica della madre sulle dinamiche familiari, con un finale in qualche modo inaspettato.
    A ciascuno e' affidato il compito di vegliare sulla solitudine dell'altro.

  2. #1472
    Master Member L'avatar di Elvira Coot
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    Finito "Una famiglia quasi perfetta" di Jane Shemilt!
    Accidenti, che bella recensione! Invece ricordo che a me non piacque per niente. Mi era sembrato che si cercasse di dare la colpa di tutto alla madre perchè lavorava. O almeno questa è l'impressione che ne ho avuto io






  3. #1473
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    Collateralmente a "Pastorale americana" per alleggerire l'atmosfera ho cominciato ""All'improvviso a New York" di Melissa Hill





  4. #1474
    Moderator L'avatar di kaipirissima
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    sono di nuovo dentro un nuovo tunnel... i romanzi pseudo gialli della Gazzola... e mentre leggo mi domando... non chi è l'assassino ma? Arthur o Claudio?

  5. #1475
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    Orfani bianchi di Antonio Manzini
    A ciascuno e' affidato il compito di vegliare sulla solitudine dell'altro.

  6. #1476
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    Orfani bianchi di Antonio Manzini
    manzini... Gialli, giusto?
    ne ho sentito parlare molto bene. Come lo si affronta? È una serie?

  7. #1477
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    Cavolo, ho finito la scorta di Gazzola, ma non questo malessere di fine anno. Vada retro signora Influenza!
    Comunque per fortuna ho ancora due libri Easy going: Io prima di te (iniziato ieri sera, identico al film) e Julian (sella serie Wonder)

  8. #1478
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    manzini... Gialli, giusto?
    ne ho sentito parlare molto bene. Come lo si affronta? È una serie?
    Antonio Manzini ha pubblicato alcuni gialli (trasmessi anche da Raidue) con protagonista il Vicequestore Rocco Schiavone, poliziotto fuori dagli schemi, burbero e cinico vicequestore romano che per punizione è stato trasferito ad Aosta, dai modi poco ortodossi e con tante conoscenze nella mala.
    Nonostante il clima valdostano si ostina a vestirsi alla cittadina, con Loden e Clarks, scarpe che puntualmente rende inservibili inzuppandole nella neve.

    La mattina, prima di cominciare a lavorare, fuma uno spinello contenuto in un apposito cassetto chiuso a chiave nella scrivania in ufficio. Questa abitudine, che lui definisce la sua "preghiera laica del mattino", gli dà immediati benefici: prima non è in grado di elaborare pensieri complessi né di effettuare alcuna attività di indagine.

    Quando incontra una persona ha l'abitudine di paragonarla a un animale, consuetudine proveniente dai molti pomeriggi della sua infanzia passati a sfogliare i volumi dell'Enciclopedia degli Animali.

    Sarebbe forse consigliabile leggere il ciclo di libri del vicequestore Rocco Schiavone in ordine temporale, che credo sia: Pista Nera, La costola di Adamo, Non è stagione, Era di maggio, 7-7-2007.
    Io in realtà li ho letti in ordine sparso, come mio solito! Ma non è stato un problema, ogni libro è conclusivo, anche se ci sono riferimenti ai precedenti.
    Sono gialli "lievi", corali. Potrei paragonarli ai gialli di Maurizio De Giovanni.

    Orfani bianchi è tutt'altro: non è un giallo, affronta il mondo delle badanti ed è un colpo al cuore. Mirta è una giovane donna moldava trapiantata a Roma in cerca di lavoro. Alle spalle si è lasciata un mondo di miseria e sofferenza, e soprattutto Ilie, il suo bambino. Un personaggio femminile di grande forza e bellezza, in lotta contro un destino spietato: il suo, che non le dà tregua, e quello delle persone che deve accudire, sole e votate alla fine. Ispirato da un’esperienza vissuta in prima persona dall’autore che – dopo aver visto Maria, originaria della Romania, prendersi cura della nonna ormai molto anziana – ha riflettuto a lungo sulle storie e le motivazioni che spingono donne, spesso anche giovani, a “rinunciare alla propria famiglia per badare a quella degli altri”.
    A ciascuno e' affidato il compito di vegliare sulla solitudine dell'altro.

  9. #1479
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    spingono donne, spesso anche giovani, a “rinunciare alla propria famiglia per badare a quella degli altri”.
    Se non si tratta di volontarie, sarebbe più corretto dire "rinunciare alla propria famiglia per fare il proprio lavoro"

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  11. #1480
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    Se non si tratta di volontarie, sarebbe più corretto dire "rinunciare alla propria famiglia per fare il proprio lavoro"
    Giusto, non sono certo volontarie, però il paradosso è che accudiscono le famiglie altrui, abbandonando la propria. E' come una beffa, ecco.
    A ciascuno e' affidato il compito di vegliare sulla solitudine dell'altro.

  12. #1481
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    Non potendo cominciare l'anno con "Pastorale americana" (chi legge un libro che non piace a Capodanno, legge un libro che non piace tutto l'anno ), ho attaccato "Il bambino nel bosco" Karin Fossum

  13. #1482
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    Finito "Chi perde paga" di King e passato a "Il codice Rebecca" di Follett.

    Rocco Schiavone finirà per entrarmi in casa, in un modo o nell'altro.
    Non è vero che ti fermi quando invecchi, ma invecchi quando ti fermi.

  14. #1483
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    Come primo libro dell'anno sto leggendo "L'uomo che metteva in ordine il mondo" di Fredrik Backman.

    Ove ha 59 anni, vive in Svezia e vuole morire. Ormai pensa di aver fatto tutto quello che doveva fare in vita, e non vede perché debba continuare a sopportare i vicini molesti e quel gattaccio spelacchiato che si ferma sempre sul suo vialetto. Tutto è organizzato nei dettagli come sempre, ma non tutto si può controllare.
    A ciascuno e' affidato il compito di vegliare sulla solitudine dell'altro.

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  16. #1484
    Moderator L'avatar di kaipirissima
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    Ok. Ho prenotato in biblioteca la quadrilogia della Ferrante, mentre aspetto mi leggo le Cronache di Magnus Bane. (Ah, il lupo perde il pelo ma non il vizio).

    ho prenotato anche L'uomo che metteva in ordine... ne ho sentito parlare bene.

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  18. #1485
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    Sono carica come un cannone per questo 2017!


    in biblioteca ho preso Pieno giorno di J. R. Moehringer, in fondo la sua prosa da Pulitzer non delude mai.così frego Mauro e Robbo di una distanza!

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