Originariamente inviato da
Standbyme
Leggo sul Corriere della Sera di ieri un articolo, a firma di Pierluigi Battista, imperniato sul
fatto che il noto scrittore Alessandro Baricco ha trovato scandaloso che si siano vendute
150 mila copie di un’opera di
Aristotele a 1 euro!
Non mi dilungherò sul tenore dell’articolo che troverete più avanti o se preferite andarvelo
a leggere sul sito, questo è il link
http://www.corriere.it/opinioni/12_m...6e75ab45.shtml
Cosa vuol dimostrare Baricco? Che se un’opera letteraria costa poco non ha un valore
culturale? Ma scherziamo! A me sembra che questo “esimio” scrittore se la tiri parecchio.
La
Cultura è solo qualcosa per ricchi? I meno ambienti non hanno diritto a leggere
un’opera classica? A me sembra che Baricco sia un po’ confuso: come nel medioevo
vuol tenere soggiogato il “popolino”, non permettendo loro di affrancarsi, il “
Sapere” è
all’appannaggio di pochi eletti.
Potrei continuare ma lascio un po’ di spazio agli amici per un loro intervento.
Mi piacerebbe conoscere anche il parere di
Andrea Novelli & Gianpaolo Zarini come colleghi di Baricco.
Ed ora vi devo una spiegazione sul titolo dell’intervento:
il prezzo dell’ultimo libro di Baricco, "Tre volte all'alba", 96 pagine viene venduto a 10 Euro
La Costituzione degli Ateniesi di
Aristotele di pagine ne ha 166 (almeno in un'edizione vista su IBS) e grazie all’iniziativa del Corriere è stato venduto ad 1 euro.
Seguendo il ragionamento di Baricco lui vale dieci volte Aristotele: mi viene in mente una frase del grande Totò “
Ma mi faccia il piacere!”
PS
Non ho letto nessun romanzo di Baricco ma dopo questo suo intervento cercherò di
rimanere “ignorante”
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