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31-January-2012, 11:51
#16
Senior Member
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Ho già quasi un ritratto
del mio buon padre, nel tempo,
ma il tempo se lo porta via.
Mio padre, cacciatore, -sulla riva
del Guadalquivir, un giorno, luminoso!-
ecco la canna azzurra del fucile
e del tiro sicuro il fumo bianco!
Mio padre nel giardino della nostra casa,
mio padre, tra i suoi libri, che lavora.
Gli occhi grandi, l'alta fronte,
il viso carno, i baffi lisci.
Mio padre scrive -caratteri minuti-
medita, sogna, soffre, parla forte.
Passeggia - Oh padre mio , ancora,
sei lì, e il tempo non ti ha cancellato!
Sono più vecchio di quanto eri tu,
padre mio, quando mi baciavi.
Ma nel ricordo, sono anora il bambino
che tu portavi nella mano.
Molti anni passarono senza che io ti ricordassi,
padre mio!
Dove stavi tu in quegli anni?
Antonio Machado |
Bisogna essere leggeri come un uccello, non come una piuma. Paul Valery
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07-February-2012, 22:49
#17
Master Member
I PASSI LONTANI
Mio padre dorme. Il suo aspetto augusto
delinea un cuore mansueto ;
è ora tanto dolce…
se vi è qualcosa in lui di amaro, sarò io.
Vi è solitudine nel focolare; si prega;
e non vi sono notizie dei figli oggi.
Mio padre si sveglia, ausculta
La fuga in Egitto, il ristagnante addio.
E’ ora così vicino;
Se vi è qualcosa in lui di lontano, sarò io.
E mia madre passeggia là negli orti,
assaporando un sapore già senza sapore.
E’ ora tanto dolce,
tanto animo, tanta capacità, tanto amore.
Vi è solitudine nel focolare senza rumore,
Senza notizie, senza verde, senza fanciullezza.
E se vi è qualcosa di rotto in questo pomeriggio,
e che scivola e che scricchiola,
sono due vecchi sentieri bianchi, curvi.
Lungo quelli va il mio cuore a piedi.
César Vallejo
"...Comme on n’a pas le choix il nous reste le cœur"
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10-February-2012, 13:57
#18
Senior Member
DOMANDE
Dimmi papà, com’è morire?
sei ancora apprendista o veterano? in nove anni
hai sostenuto degli esami,
oppure non c’è molto da imparare?
m’insospettisce che nessuno si lamenti, forse è un bel posto,
si può passeggiare? organizzare gite? andare in barca?
servono le tabelline? e le carte geografiche?
la vita di società contempla le stesse disinvolture?
si può spettegolare?
E tu come stai? mi puoi parlare? Puoi
leggere il giornale, o ricordare?
Qui seguitiamo a fare quello che facevamo, che è
semplicemente sguazzare nella vita, starcene aggrappati
ai desideri, alle paure.
Io cerco uno spiraglio per spiarti di là, per controllare
se ancora fumi le super senza filtro, se vai talvolta
in bicicletta, se ti piacciono sempre i libri di fantascienza,
se sei triste e avverti nostalgia.
Ma ho la sensazione che sarà difficile parlarci.
E il trattamento? I cibi sono a scelta? Si può fare
la mezza pensione? C’è qualcosa che ancora somiglia
a questa vita?
Perché tanta paura, tutti ci passano, nessuno,
nessuno che abbia protestato, che sia tornato indietro
per dirci: attenzione! è uno schifo di posto.
Mai nessuno ci ha detto queste cose. E tu,
puoi dirmi tu qualcosa che m’illumini?
Forse morire è così dolce che non vuoi dividerlo con nessuno?
Ci si abitua di fretta?
Paolo Polvani (da Compagni di Viaggio)
Bisogna essere leggeri come un uccello, non come una piuma. Paul Valery
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28-February-2012, 13:53
#19
Senior Member
MADRE
Sortii solo, nell’asettico meandro di una corsia:
fu l’introduttivo travaglio avviante all’inevitabile dipartita.
Nacqui, madre, inconsapevole che, con lo strazio dell’atto,
sgravasti col frutto anche l’anima per il mio futuro:
c’eri, madre, a malincuore, alla mia nascita.
Alcuna traccia lasciasti di premure materne,
fievole d’ascolto al mio respiro.
Ci fosti, madre,
in quel solo momento: un ruolo per sventura
indifferibile nel mio asperrimo cammino......
ma più imperdonabile fu andartene
senza avermi offerto l’occasione di piangerti....
Maurizio Romanelli
Bisogna essere leggeri come un uccello, non come una piuma. Paul Valery
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28-February-2012, 14:27
#20
Senior Member
L’ultima nata: coro
Padre che non vedrai mai
Luce, ti perdono. Padre che
mi hai amata, non so come
dove e quando, ti ricordo.
Hai cercato il mio nome
tra mille e l’hai trovato.
Hai pagato il tuo tributo
a una figlia senza dirlo.
Padre che non mi hai
abbandonata, apro le mani
e ti lascio andare. Sorridi
a questo frutto del mio seno
tardivo e accompagnalo
nel deserto, come sei bravo
a fare, tra cardi e sabbia
e oasi di rigenerazione.
A onore della vita
e del vero.
Paola Loreto
Bisogna essere leggeri come un uccello, non come una piuma. Paul Valery
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28-February-2012, 14:28
#21
Senior Member
Il moto della vita
Il grembo si prepara al nuovo parto.
Quanto duole. Come si muove tutto
dove non decido io. Amo questo
dolore, questa transizione dalle cose
che stan ferme a quelle che vanno,
che diventano, che so che saranno
e non so cosa. Appoggio una mano
sulla pancia dove appena si gonfia
nel suo segno essenziale. Devo aver cura
del risveglio, del suo lavoro, della fatica.
È la vigilia. Devo custodirla.
Paola Loreto
Bisogna essere leggeri come un uccello, non come una piuma. Paul Valery
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Senior Member
IN QUESTI GIORNI DI MARZO
In questi giorni di marzo
mio padre torna ragazzo.
Sale in soffitta, gira per le stanze,
rovista sottoscale e ripostigli
alla ricerca affannosa
e disperata di non sa che cosa.
Come un animale dal letargo
mio padre in questi giorni
esce dalla sua vecchia età.
Le rughe gli si spianano, non ha
più bisogno d’occhiali,
il suo bastone è come un ramo fiorito
con tanta leggerezza lo porta.
Mia madre (pure è da tanto che ne sopporta
questi bruschi ritorni giovanili
scandalizzata e felice) sbalordisce
davanti a certe sue imprevedibili uscite
e si chiede se ancora non lo conosce.
Non vuole rassegnarsi, benedetta,
ad avere un marito
in meno e un figlio in più.
E mentre traffica in cucina
sussulta a una voce che le viene
dalla strada, dal fondo del cuore:
quel nuovo figlio discute col più grande
e vuole avere per forza ragione.
Scandalizzata e felice
fa di no con la testa ma dice
con tutta se stessa di sì:
prega e spera che sia sempre così.
Tommaso Lisi
Da Liturgia familiare, Rebellato, 1969
Bisogna essere leggeri come un uccello, non come una piuma. Paul Valery
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Master Member

Originariamente inviato da
Aleciccio
DOMANDE
Dimmi papà, com’è morire?
sei ancora apprendista o veterano? in nove anni
hai sostenuto degli esami,
oppure non c’è molto da imparare?
m’insospettisce che nessuno si lamenti, forse è un bel posto,
si può passeggiare? organizzare gite? andare in barca?
servono le tabelline? e le carte geografiche?
la vita di società contempla le stesse disinvolture?
si può spettegolare?
E tu come stai? mi puoi parlare? Puoi
leggere il giornale, o ricordare?
Qui seguitiamo a fare quello che facevamo, che è
semplicemente sguazzare nella vita, starcene aggrappati
ai desideri, alle paure.
Io cerco uno spiraglio per spiarti di là, per controllare
se ancora fumi le super senza filtro, se vai talvolta
in bicicletta, se ti piacciono sempre i libri di fantascienza,
se sei triste e avverti nostalgia.
Ma ho la sensazione che sarà difficile parlarci.
E il trattamento? I cibi sono a scelta? Si può fare
la mezza pensione? C’è qualcosa che ancora somiglia
a questa vita?
Perché tanta paura, tutti ci passano, nessuno,
nessuno che abbia protestato, che sia tornato indietro
per dirci: attenzione! è uno schifo di posto.
Mai nessuno ci ha detto queste cose. E tu,
puoi dirmi tu qualcosa che m’illumini?
Forse morire è così dolce che non vuoi dividerlo con nessuno?
Ci si abitua di fretta?
Paolo Polvani (da Compagni di Viaggio)
STRUGGENTE.
Sono le domande che vorrei fare al mio, di padre, che mi ha lasciata tanti anni fa.E che ancora penso con infinito rimpianto.
Grazie per questa poesia,
Rosy
" Lentamente muore chi non viaggia, chi non legge, chi non ascolta musica..."
M.Medeiros
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Senior Member
MON PÈRE
Mon père
non so perché ti chiamo così,
non parlavi francese,
ma questo probabilmente l'avresti capito,
forse mi esprimo in lingua straniera
per ritegno,
riuscivamo ad amarci
soltanto così:
non troppo da vicino.
Sedevamo
in vecchie osterie
a bere il riesling
o lo sipon
o più spesso
qualche vinello acre,
parlavamo
del più e del meno
e la vita se ne stava
dietro la porta,
a debita distanza.
Ci pareva
troppo impetuosa
per darle
un nome.
Le parole troppo grandi,
mon père,
ci facevano paura.
Adesso sei solamente
una foto alla parete
e una tomba
in un cimitero.
Ti accendo un lumino,
ti porto dei fiori.
Non a te,
alle tue ossa.
Ti racconto
tante cose.
Ma tu taci.
C'è solo la tua lapide.
Con le date.
Dal-al.
Dio mio,
cosa non dicono i figli
oggigiorno ai padri.
A quelli vivi e ai morti.
Mon père
nessuno era stato
come te.
Così solo,
così mio,
così padre,
sperduto in questo mondo
come me.
KAJETAN KOVIC
Bisogna essere leggeri come un uccello, non come una piuma. Paul Valery
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Master Member
SARA' BELLO RIVEDERTI
Ti vedrò,
ci vedremo,
quando sarà finito
e la gioia piena
guadagnerà la scena.
Torneremo ad essere
uguali a prima.
E diversi da prima.
Gianfranco Conforti ( in omaggio alla madre Emilia, morta 100 anni fa).

" Lentamente muore chi non viaggia, chi non legge, chi non ascolta musica..."
M.Medeiros
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Senior Member
A MIO PADRE
Se mi tornassi questa sera accanto
lungo la via dove scende l'ombra
azzurra già che sembra primavera,
per dirti quanto è buio il mondo e come
ai nostri sogni libertà s'accenda
di speranze di poveri di cielo,
io troverei un pianto da bambino
e gli occhi aperti di sorriso, neri
neri come le rondini del mare.
Mi basterebbe che tu fossi vivo,
un uomo vivo col tuo cuore è un sogno.
Ora alla terra è un'ombra la memoria
della tua voce che diceva ai figli:
"Com'è bella la notte e com'è buona
ad amarci così con l'aria in piena
fin dentro al sonno". Tu vedevi il mondo
nel plenilunio sporgente a quel cielo,
gli uomini incamminati verso l'alba.
Alfonso Gatto
Bisogna essere leggeri come un uccello, non come una piuma. Paul Valery
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Senior Member
Papà, radice e luce, portami ancora per mano
nell’ottobre dorato del primo giorno di scuola.
Le rondini partivano, strillavano:
fra cinquant’anni ci ricorderai.
Maria Luisa Spaziani
C'è una piega in ogni cosa
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Master Member
RICORDO TUTTO DI TE
Ricordo tutto di te
Anche le più piccole cose
E ti rivedo
E ti riconosco
È come tu fossi ancora qui
Ora so quanto mi hai amato
Forte della tua esperienza di figlio
Tutto mi hai insegnato
Anche a soffrire
Oggi te ne sono grato
Non te l’ho detto subito
Peccato.
Sandrino Aquilani ( dedicata al padre)

" Lentamente muore chi non viaggia, chi non legge, chi non ascolta musica..."
M.Medeiros
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Senior Member
Venerdì Santo
Lei credeva di stringere in quel corpo
disincarnato, esangue, il suo ragazzo
morto a trentatrè anni per oscure
trame di tribunali.
Se le avessero detto che stringeva
a sè l'intero mondo e la sua Storia
non l'avrebbe capito. Erano solo
un figlio con sua madre.
Maria Luisa Spaziani
Bisogna essere leggeri come un uccello, non come una piuma. Paul Valery
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Master Member

Originariamente inviato da
Aleciccio
Venerdì Santo
Lei credeva di stringere in quel corpo
disincarnato, esangue, il suo ragazzo
morto a trentatrè anni per oscure
trame di tribunali.
Se le avessero detto che stringeva
a sè l'intero mondo e la sua Storia
non l'avrebbe capito. Erano solo
un figlio con sua madre.
Maria Luisa Spaziani
Bellissima! Non la conoscevo: una vera perla!
A ciascuno e' affidato il compito di vegliare sulla solitudine dell'altro.
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