Non sapevo in che sezione inserirla, e poiché l'alternativa sarebbe stata aprire un topic interamente
dedicato a questo fantastico poeta, e io non ne sono in grado, ho deciso di inserirla qui.
1
La pioggia parla in silenzio
adesso puoi dormire.
accanto al mio letto il battito d’ali del giornale
non ci sono altri angeli
mi sveglio presto per corrompere il giorno che viene
che sia buono con noi
2
Avevi una risata di chicchi d’uva:
molte risate verdi e rotonde
il tuo corpo è pieno di lucertole
che tutte amano il sole
son cresciuti i fiori nel campo, son cresciuti i fili d’erba sulle mie guance
tutto è stato possibile
3
Sei sempre sdraiata
sopra i miei occhi
ogni giorno che siamo stati insieme
Qohelet ha cancellato una riga dal suo libro
siamo la prova a discolpa del giudizio terribile
assolveremo tutti!
4
Come sapore di sangue in bocca
è stata la nostra primavera – all’improvviso
l’universo è sveglio stanotte
è sdraiato supino a occhi aperti
il bacino della luna combacia con la linea del tuo sorriso
il tuo seno con la linea del mio sorriso.
5
Il tuo cuore gioca ad acchiappa sangue
dentro le tue vene.
i tuoi occhi sono ancora caldi come letti,
ci si è sdraiato il tempo
le tue cosce sono dolci di due giorni fa,
io vengo da te
tutti i centocinquanta salmi
ruggiscono insieme
6
I miei occhi vogliono scorrere uno verso l’altro
come due laghi vicini
dire uno all’altro
tutto quello che hanno visto
il mio sangue ha molti parenti
non lo vanno mai a trovare
ma quando muoiono,
il mio sangue eredita
(Traduzione dall’ebraico di Bruno Osimo)
La vita morde forte alle spalle e quando sorride ti fa solo del male (Mauro Berchi)
Dietro i versi di questa bella poesia di Mario LUZI, io leggo un'intera storia.
O forse sono io che lavoro troppo di fantasia?
Che ne dice SIR, che so estimatore, come me, di questo poeta? Rosy
MèNAGE
La rivedo ora non più sola, diversa,
nella stanza più interna della casa,
nella luce unita, senza colore né tempo, filtrata dalle tende,
con le gambe tirate sul divano, accoccolata
accanto al giradischi tenuto basso.
«Non in questa vita, in un'altra» folgora il suo sguardo gioioso
eppure più evasivo e come offeso
dalla presenza dell'uomo che la limita e la schiaccia.
«Non in questa vita, in un'altra» le leggo bene in fondo alle pupille.
E' donna non solo da pensarlo, da esserne fieramente certa.
E non è questa l'ultima sua grazia.
in un tempo come il nostro che pure non le è estraneo né avverso.
«Conosci mio marito, mi sembra» e lui sciorina un sorriso importunato,
pronto quanto fuggevole, quasi voglia scrollarsela di dosso
e ricacciarla indietro, di là da una parete di nebbia e d'anni;
e mentre mi s'accosta ha l'aria di chi viene
da solo a solo, tra uomini, al dunque.
«C'è qualcosa da cavare dai sogni?»
mi chiede fissando su di me i suoi occhi vuoti
e bianchi, non so se di seviziatore, in qualche "villa triste",
o di guru.
«Qualcosa di che genere?»
e guardo lei che raggia tenerezza
verso di me dal biondo del suo sguardo fluido e arguto
e un poco mi compiange, credo,
d'essere sotto quelle grinfie.
«I sogni di un'anima matura ad accogliere il divino
sono sogni che fanno luce; ma a un livello più basso
sono indegni, espressione dell'animale e basta» aggiunge
e punta i suoi occhi impenetrabili che non so se guardano e dove.
Ancora non intendo se m'interroga
o continua per conto suo un discorso senza origine né fine
e neppure se parla con orgoglio
o qualcosa buio e inconsolabile gli piange dentro.
«Ma perché parlare di sogni» penso
e cerco per la mia mente un nido
in lei che è qui, presente in questo attimo del mondo.
«E lei non sta facendo un sogno?»
riprende mentre sale dalla strada
un grido di bambini, vitreo, che agghiaccia il sangue.
«Forse, il confine tra il reale e il sogno...» mormoro
e ascolto la punta di zaffiro
negli ultimi solchi senza note e lo scatto.
«Non in questa vita, in un'altra» esulta più che mai
sgorgando una luce insostenibile
lo sguardo di lei fiera che ostenta altri pensieri
dall'uomo di cui porta, e forse li desidera, le carezze e il giogo.
Mario Luzi
" Lentamente muore chi non viaggia, chi non legge, chi non ascolta musica..."
M.Medeiros
NON IMPORTA, NON è NECESSARIO aprire un topic, va bene anche così.
SPLENDIDO POETA.
ciao! Rosy
" Lentamente muore chi non viaggia, chi non legge, chi non ascolta musica..."
M.Medeiros
Due corpi
Due corpi, uno di fronte all'altro,
sono a volte due onde
e la notte è oceano.
Due corpi, uno di fronte all'altro,
sono a volte due pietre
e la notte deserto.
Due corpi, uno di fronte all'altro,
sono a volte radici
nella notte intrecciate.
Due corpi, uno di fronte all'altro,
sono a volte coltelli
e la notte lampo.
Octavio Paz
A ciascuno e' affidato il compito di vegliare sulla solitudine dell'altro.
Tu sai chi sono
al di là di ogni difesa.
Tu davvero mi vedi!
Pienamente mi accogli,
senza dubbio mi stimi.
In silenzio mi ami.
Non c'è gioia più grande,
né ricchezza preziosa,
che possa valere
il tuo essere dono.
Per questo io canto
l'amore che provo.
Ada Ferrante
C'è una piega in ogni cosa
Definitivamente il mio ginocchio è innamorato.
di te.
del tuo cervello.
del fatto che mi ascolti.
definitivamente vuole essere baciato.
sulla cicatrice brutale di bambina.
(è il ginocchio sinistro).
in ginocchio
il mio ginocchio ti chiede:
che mi accogli
che mi parli
che mi abbracci sotto casa
che mi prendi per i polsi
delle mie tante ferite
che mi fai tabula rasa
Francesca Genti
L’amore è la voce dietro tutti i silenzi, la speranza che non ha il contrario in un timore.
Amore, sarai
Un lungo addio che non finisce più?
La vita, da sempre, è separazione.
Anche nel suo incontro
Con la luce, con le labbra,
Il cuore percepisce l'angoscia
Della cecità non fosse altro che per un giorno.
L'amore ritarda miracolosamente
La sua limitatezza:
Prolunga la magia
Di fare di uno più uno, una coppia,
Per finirla con questa prima condanna della vita.
I baci,
In lotte laboriose, mescolate alle gioie
Che si apparentano ai giochi,
I dispiaceri ed i turbamenti conquistano
Del tempo, dei beni, degli spazi favolosi
Sulla separazione che è in agguato,
Sorella della morte o morte ella stessa.
Ogni bacio perfetto respinge il tempo,
Lo rigetta indietro, allarga il piccolo mondo
Dove ci si può ancora baciare (abbracciare).
Pedro Salinas
"...Comme on n’a pas le choix il nous reste le cœur"
Nessuna parola
Poichè non mi veniva nessuna parola
(la parola era "addio", ma non riuscivo a dirla)
ti ho dato il mio silenzio
ed ho ascoltato il tuo,
e non è stato un vuoto, ma condivisa pienezza
e ancora gioia, mentre accettavamo,
come la terra, un nostro tempo di neve,
bianco grembo d'attesa delle future estati.
Margherita Guidacci
A ciascuno e' affidato il compito di vegliare sulla solitudine dell'altro.
E' come una mancanza
di respiro ed un senso di morire,
quando mi stringe improvviso
il desiderio di te tanto lontano
e nulla può calmarlo, altro pensiero
non può occuparmi, tranne il Paradiso
che sarebbe per me lo starti accanto.
Ma poiché ciò m'è negato, più cara,
molto più cara d'una fredda pace
mi è la stretta indicibile
quasi marchio di fuoco che proclami
ancora e sempre quanto sono tua.
A nessun costo vorrei separarmi da questo mio dolore.
Margherita Guidacci
C'è una piega in ogni cosa
Non hai idea
di quanto sia stato difficile
trovare un dono
da portarTi.
Nulla sembrava la cosa giusta.
Che senso ha portare oro
ad una miniera d’oro,
oppure acqua all’Oceano.
Ogni cosa che trovavo,
era come portare spezie
in Oriente.
Non Ti posso donare
il mio cuore
e la mia anima,
perché sono già Tue.
Così, Ti ho portato
uno specchio.
GuardaTi
e ricordami.
Jalāl al-Dīn Rūmī
C'è una piega in ogni cosa
Penso all' affetto
che potevi darmi,
all' eterna compagnìa,
al cuore appagato.
Avevo inventato un mito
che poi è crollato,
frantumandosi come un vetro qualunque,
non come il diamante ...
Ho scoperto che di te, alla fine,
ho amato solo l'idea d'amare.
Liliana Lorenzi
" Lentamente muore chi non viaggia, chi non legge, chi non ascolta musica..."
M.Medeiros
Se mi chiamassi, sì,
se mi chiamassi.
Io lascerei tutto,
tutto io getterei:
i prezzi, i cataloghi,
l'azzurro dell'oceano sulle carte,
i giorni e le loro notti,
i telegrammi vecchi
ed un amore.
Tu, che non sei il mio amore,
se mi chiamassi!
E ancora attendo la tua voce:
giù per i telescopi,
dalla stella,
attraverso specchi e gallerie
ed anni bisestili può venire.
Non so da dove.
Dal prodigio, sempre.
Perché se tu mi chiami
- se mi chiamassi, sì, se mi chiamassi -
sarà da un miracolo,
ignoto, senza vederlo.
Mai dalle labbra che ti bacio,
mai dalla voce che dice:
"Non te ne andare".
Pedro salinas
" Lentamente muore chi non viaggia, chi non legge, chi non ascolta musica..."
M.Medeiros
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