Assieme a Dashiell Hammett Raymond Chandler ha creato l'archetipo di investigatore privato tutto cuore e pistola che ha fatto scuola sino ai giorni nostri con gli epigoni Milodragovitch di James Crumley e Elvis Cole di Robert Crais. Il suo eroe Philip Marlowe è stato anche protagonista di un "pastiche" poliziesco dello scrittore argentino Osvaldo Soriano, fervente ammiratore di Chandler. Nel romanzo “Triste, solitario y final” lo scrittore contatta Marlowe per avere notizie di Stan Laurel, in passato cliente del detective.
“Erano quasi le undici di una mattina di mezzo ottobre, senza sole e con una minaccia di pioggia torrenziale nell'aria troppo tersa sopra le colline. Portavo un completo azzurro polvere, con cravatta e fazzolettino blu scuro, scarpe nere e calze nere di lana, con un disegno a orologi blu scuro. Ero ordinato, pulito, ben raso e sobrio e non me ne importava che la gente se ne accorgesse. Sembravo il figurino dell'investigatore privato elegante. Andavo a far visita a quattro milioni di dollari.” Questa è la presentazione di Marlowe che narra in prima persona le sue avventure.
Marlowe appartiene alla categoria degli investigatori cinici e inquieti di cui è piena la storia del giallo ma ha qualcosa in più di loro, è un personaggio sensibile e generoso, umano e dolente e molto spesso dalle sue sofferte vittorie non ricava altro che amarezze o al massimo soddisfazioni morali, incarnando il “principio di redenzione”, come lo chiama Chandler: “Sulla strada dei criminali deve camminare un uomo che non è un criminale, che non è tarato, che non è un vigliacco. Nel poliziesco realistico quest'uomo è il detective. E' l'eroe, è tutto. Un uomo completo, un uomo comune, eppure un uomo come se ne incontrano pochi. Deve essere, per usare un'espressione un poco abusata, un uomo d'onore, per istinto, per necessità, per impossibilità a tralignare. Deve esserlo senza pensarci e certamente senza mai parlare troppo.”
La sua natura malinconica e donchisciottesca è tale che, come scrive Chandler, “se essere in rivolta contro una società corrotta vuol dire essere immaturo, allora Marlowe è profondamente immaturo. Se vedere lo sporco dove c'è costituisce una inadeguatezza di adattamento sociale, allora Marlowe soffre di una inadeguatezza di di adattamento sociale. Naturalmente Marlowe è un fallito e lo sa. E' un fallito perché non ha denaro. Un uomo che, senza avere un handicap fisico, non guadagna abbastanza da potersi mantenere decentemente, è sempre un fallito, e di solito un fallito sul piano morale.”
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