rimango in te, passeggio a lungo per le tue braccia e le tue gambe, salgo fino alla tua bocca, mi affaccio all’orlo dei tuoi occhi, ti giro intorno al collo, ti scendo lungo la schiena, cambio rotta per percorrere i tuoi fianchi, ricomincio da capo, riposo sul tuo costato, guardo le nuvole che ti passano sulle labbra rosse, saluto gli uccelli che ti attraversano la fronte, e se chiudi gli occhi anch’io li chiudo e dormo alla tua ombra come se fosse estate per sempre, amore, pensando vagamente al mondo inquietante che si stende – impossibile – dietro il tuo sorriso.
Angel Gonzàles
Che bella poesia, molto intensa...
A ciascuno e' affidato il compito di vegliare sulla solitudine dell'altro.
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