Che fare? Chi scegliere? Difficile, difficile, difficile. Mi sento fortunata a non trovarmi nei loro panni. Mi sento fortunata ad essere ancora sana. Mi sento fortunata ad avere un lavoro (ancora per poco? siccome sono in dimissioni da un mese )
Però, sono anche molto preoccupata per le stesse logiche che descrivi.... riusciremo ad essere civili? Fino a che punto riusciremo a mantenerci calmi?
Siamo pieni di domande...
Quanto durerà?
Se durerà a lungo, quanto lungo? Come vivremo? Fra 3/4 mesi ancora chiusi in casa, chi non ha entrare come farà? Cosa farà? Come si comporterà?
Non abbiamo bisogno di eroi, perché se ci saranno eroi, vuol dire che saremo tutti (o quasi) inumani.

Sembra così surreale questa situazione. A volte mi fermo a pensare "Sta succedendo. Quello che ho sempre letto nei libri, sta succedendo.".
Leggere le conseguenze nella storia, mi fa immaginare il futuro e mi mette paura.
Proprio nei momenti di timore, leggere uno stralcio di riflessione, come lo sfogo di quella ragazza, mi porta speranza. Speranza perché alla fine l'uomo (che sia italiano o meno) se l'è sempre cavata.

Certe volte, poi, mi immagino le storie dentro le varie case. Le coppie che non hanno mai vissuto veramente insieme. Le coppie che pensavano di amarsi. Le coppie con gli amanti! Le famiglie pieni di figli piccoli che insistono per "vedere la luce". Le famiglie con i teenagers che tentano di scappare. Tante storie. Troppe storie.

Dicono che la criminalità sia scesa del 75%. Forse perché non hanno preso in considerazione che tra un mesetto o due di stretta convivenza, di disoccupazione improvvisa e di fame, le persone agiranno. Agiranno non bene.

Ma forse mi sono immedesimata in "Cecità" di Saramago. Il mio libro preferito scoperto nel primo GdL del forum di QLibri (il forum che chiuse all'improvviso e da dove la maggior parte di noi proviene).
Un libro che ora mi stringe lo stomaco per la sua realtà... no... non diventeremo così, vero?

Anche le mie sono riflessioni sparse. Veramente sparse, disordinate e di getto.