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Discussione: Riflessioni

          

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  1. #1
    Master Member L'avatar di Enribello
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    Io credo che la ragazza si sia solo voluta sfogare ….magari con un filino di retorica ma non penso volesse"rinfocolare animosita’ nazionalistiche." Tra l’altro il concetto di nazionalita’ qui per molte ragioni non e’ mai esistito. Menti illuminate gia’ dal 1860 sapevano che fatta l’Italia sarebbe stato difficile fare gli italiani.….cosa infatti mai avvenuta. Tornando a noi. Mi ricordo benissimo le reazioni di Francia e Germania alla richiesta di forniture medicali. E' la solita vecchia storia tra diritto alla salute e logiche dell'economia. Ci sono voluti tre mesi dalla dichiarazione dell’OMS perche’ si capisse la portata globale della sfida. Il post covid-19 sara’ come un nuovo dopoguerra con le sue macerie e le sue vittime.
    L'Europa sara' piu' cosapevole piu' giusta , piu' fondata sull'eguaglianza? Ho i miei dubbi.
    Mauro noi siamo stati bravi a esprimere poche e inarrivabili eccellenze dici....poche?
    Con le dovute distanze da geni del passato le eccellenze le abbiamo anche oggi. Non buttiamoci sempre giu'.
    Ci sono realta' italiane che brillano nel mondo.Certo poi abbiamo un Italia che non funziona e noi lo sappiamo bene. Una certa arretratezza culturale e' sotto gli occhi di tutti e a i nostri politici , loro si mediocri ma furbi , conviene. Ma il discorso ancora una volta sarebbe lungo.
    Io li odio i nazisti dell'Illinois...

  2. #2
    Administrator L'avatar di Mauro
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    Quote Originariamente inviato da Enribello Visualizza il messaggio
    Io credo che la ragazza si sia solo voluta sfogare ….magari con un filino di retorica ma non penso volesse"rinfocolare animosita’ nazionalistiche." Tra l’altro il concetto di nazionalita’ qui per molte ragioni non e’ mai esistito. Menti illuminate gia’ dal 1860 sapevano che fatta l’Italia sarebbe stato difficile fare gli italiani.….cosa infatti mai avvenuta. Tornando a noi. Mi ricordo benissimo le reazioni di Francia e Germania alla richiesta di forniture medicali. E' la solita vecchia storia tra diritto alla salute e logiche dell'economia. Ci sono voluti tre mesi dalla dichiarazione dell’OMS perche’ si capisse la portata globale della sfida. Il post covid-19 sara’ come un nuovo dopoguerra con le sue macerie e le sue vittime.
    L'Europa sara' piu' cosapevole piu' giusta , piu' fondata sull'eguaglianza? Ho i miei dubbi.
    Mauro noi siamo stati bravi a esprimere poche e inarrivabili eccellenze dici....poche?
    Con le dovute distanze da geni del passato le eccellenze le abbiamo anche oggi. Non buttiamoci sempre giu'.
    Ci sono realta' italiane che brillano nel mondo.Certo poi abbiamo un Italia che non funziona e noi lo sappiamo bene. Una certa arretratezza culturale e' sotto gli occhi di tutti e a i nostri politici , loro si mediocri ma furbi , conviene. Ma il discorso ancora una volta sarebbe lungo.
    Provo a risponderti per punti ma senza il benché minimo intento polemico, anche perché su molte cose siamo fondamentalmente d'accordo.

    - La ragazza ha tutto il diritto di sfogarsi, ma è chiaro che con toni del genere, anche se non rinfocola animosità nazionalistiche, di sicuro non aiuta a creare un clima di distensione utile a instaurare rapporti basati su solidarietà e collaborazione e mi piacerebbe molto sentire il suo parere sulla Germania adesso che ce la ritroviamo come fornitrice di strumenti indispensabili per la lotta al virus e, addirittura, come primo luogo di accoglienza per malati in terapia intensiva (e qui in Lombardia siamo ben consci di quanto sia prezioso questo aiuto che decongestiona una sanità al collasso)

    - L'Europa post-epidemia non sarà per nulla più giusta o più egualitaria. E' sempre stata una consociazione su base economica e tale rimarrà nonostante le buone intenzioni di pochi idealisti che quasi mai (se non agli albori) siedono sulle poltrone che contano a Bruxelles, anzi ci sono già diversi politologi che prevedono un'ulteriore avanzata di gruppi sovranisti/nazionalisti che cavalcheranno il momento attribuendo gran parte dei guai che stiamo passando alla troppa apertura delle società moderne.

    - Sulle eccellenze italiane ho una mia teoria: ne abbiamo sempre prodotte e ne produrremo sempre, perché governati da personaggi "mediocri ma furbi" (cit. ). Il nesso fra le due cose sta nel fatto che in Italia per emergere e arrivare a livelli che altrove l'ascensore sociale rende più facilmente disponibili, si fa una fatica doppia o quadrupla perché non si corre in una gara meritocratica ma si percorre un cammino irto di ostacoli di natura nepotistica. E questo è anche il motivo per cui di eccellenze che, ai giorni nostri, rimangono in Italia ce ne sono ben poche (rivedersi "Quo vado") e il risultato finale è che veniamo spesso scavalcati nella competizione fra nazioni. Competizione che, alla faccia della UE o dell'ONU, c'è sempre stata e ci sarà sempre.
    Non è vero che ti fermi quando invecchi, ma invecchi quando ti fermi.

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