Franz Kafka ha creato due degli incipit più fulminanti della letteratura mondiale. "Qualcuno doveva aver diffamato Josef K., perché, senza che avesse fatto nulla di male, una mattina venne arrestato", è l'incipit de "Il processo" mentre "La metamorfosi" comincia così: "Gregor Samsa, svegliandosi un mattino da sogni agitati, si trovò trasformato, nel suo letto, in un enorme insetto immondo." Dunque è la notte lo spartiacque tra la normalità e il pericolo, tra il mondo usuale e la tragedia. Può capitare nel mondo di Kafka di svegliarsi una mattina per entrare senza alcun motivo in un tunnel insensato e tragico da cui non si riuscirà a salvarsi oppure di trovarsi cambiato improvvisamente in un ripugnante scarafaggio. Tutta la letteratura di Kafka è un infinito anelito all'integrazione a cui dedicherà tutte le sue opere maggiori compreso "Il castello" ma che non raggiungerà mai, straniero in patria, ebreo tra i cattolici, tedesco tra i boemi, figlio non compreso in famiglia.
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