Con la speranza che tutto questo possa portare sempre più uomini alla consapevolezza che:
la pena di morte non è altro che un omicidio legalizzato, un atto crudele e inutile che assolutamente non cura la violenza dell'uomo sull'uomo.


Cinque secondi


Morirò tra cinque secondi.
Non mi hanno detto come.
Hanno solo riso. Denti sporchi. Cariati.


Morirò tra quattro secondi.
Hai ucciso un uomo mi hanno detto.
Lo abbiamo trovato sepolto nella sabbia.
Sabbia. Mare. Sono mille anni che non vedo il mare.
Mi chiedo se è cambiato. Se ha sempre quel sapore assurdo di sale.


Morirò tra tre secondi.
Non ho ucciso nessuno.
Mi credi?
Scappavo. Mille anni fa.
Mi hanno legata.
Stuprata.
Le negre, mi hanno detto, hanno i capelli crespi e la figa gigante.
Non ho controllato.


Morirò tra due secondi.
Mi hanno processata.
Imprigionata.
Seviziata.
Poi stranamente abbandonata.
Il giorno della sentenza ho cagato.
Fino a star male. Fino a soffrire.
Pesanti mattoni ho cagato.
Pazza negra mi ha detto l'avvocato.
Il pazzo era lui, non ha voluto capire.
Ho cagato speranze.
Possibile che tu non abbia saputo vedere?


Morirò tra un secondo.
Ho sognato Dio ieri notte.
Aveva la pancia grande e le tette di mia madre.
Mi ha regalato un vestito verde e un cd.
Ho messo prima il vestito.
Poi Dio mi ha baciata.
E la musica mi ha riempito.
Reggae.
Ritmo giusto per morire.
Ho ballato. Ho cantato.
Per ore.
Dio batteva le mani.
E io cantavo con la mia vita in testa.
Come on and tell the children the truth.
Dicevo
Come on cantavo.


Poi i secondi a mia disposizione sono finiti.
Ho smesso di cantare.
Ho smesso di ballare.
Mi sono tolta il vestito.
Nuda.
Ho tolto il CD.
Muta.
Ho smesso quindi anche di sognare.
Poi pian piano ho smesso di sperare.
Infine ho smesso di respirare.


Come on and tell the children the truth.
Dicevo.

Igiaba Scego