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22-November-2011, 22:43
#1
Senior Member
La poetica dell'attesa
Osi stare fuori
Osi entrare,
Quanto puoi perdere
Quanto puoi guadagnare,
E se entri
gireresti a sinistra o a destra
o a destra e tre quarti
Forse non così lesta.
Potresti confonderti al punto
da iniziare una volata
a rotta di collo per una strada dirupata
E sfacchinerai per miglia
attraverso una strana area disabitata
dirigendoti temo verso una zona desolata
Quella dell’attesa incondizionata.
Per gente che attende…
Attende che un treno parta
O che un autobus arrivi,
O che un aereo parta
O che la posta arrivi,
O che la pioggia smetta
O che il telefono squilli,
O che la neve cada in fretta
In attesa di una frase detta…
O di un filo di lustrini
O di un paio di pantaloni
O di una parrucca coi ricciolini
O di altre occasioni.
Theodor Geisel
L’amore è la voce dietro tutti i silenzi, la speranza che non ha il contrario in un timore.
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22-November-2011, 22:47
#2
Senior Member
Mezz'ora
mezz'ora della mia vita
mezz'ora nella mia vita
vuota completamente
la mezz'ora
in cui
non ci conosciamo ancora.
Fra mezz'ora
Il nostro incontro
può cambiare completamente
la mia e la sua vita.
Cosa scriverò
In altro foglio
dopo che questa mezz'ora
sarà finita?
Riempirò di lei
la poesia
o è già poesia
quella mezz'ora
senza me
né lei?
Salvatore Fiume
L’amore è la voce dietro tutti i silenzi, la speranza che non ha il contrario in un timore.
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25-November-2011, 10:52
#3
Senior Member
Gli abitanti
C’erano alcuni che abitavano su un corso
d’acqua,
uno dei fiumi piú grandi del mondo, ampio
e lucente.
Non lasciavano mai quel luogo, ma vedevano
tutta la vita che c’era a nord e a sud,
le chiatte pesanti e le vele chiare,
la corrente, i vortici e la luce,
e tutte le merci che passavano, davanti ai loro
occhi,
c’erano sempre cose grandi e sconosciute,
ma passavano cosí lente e chiare
che lasciavano un ricordo senza nome.
E restavano comunque un po’ insieme a loro.
Quando poi un vento piú sferzante cominciava
a soffiare
e arrivavano stagioni senza navi di passaggio,
stavano là come ciechi, con occhi spalancati.
Lars Gustafsson
L’amore è la voce dietro tutti i silenzi, la speranza che non ha il contrario in un timore.
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25-November-2011, 11:00
#4
Senior Member
Il limite
Starsene qui, nelle stagioni che mutano,
è la norma comune: il dono estremo e l'uscita.
A chi varcò la soglia non è dato tornare:
solo forse nel sogno dice parole slegate
troppo simili a queste dei nostri percorsi.
E seguitiamo assorti, a volte sorpresi,
ogni attesa è un gioco,
ogni dubbio l'incaglio di una deriva,
e diamo numeri ai giorni,
piedi alle voglie,
confini al vagare
- sforniti di mappe, ignari del porto.
Elio Pecora
L’amore è la voce dietro tutti i silenzi, la speranza che non ha il contrario in un timore.
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27-November-2011, 16:50
#5
Master Member
L'ultima poesia
Il termine, la vetta
di quella scoscesa serpentina
ecco si approssimava,
ormai era vicina,
ne davano un chiaro avvertimento
i magri rimasugli
della tappa pellegrina
su alla celestiale cima.
Poco sopra
alla vista
che spazio si sarebbe aperto
dal culmine raggiunto...
immaginarlo
già era beatitudine
concessa
più che al suo desiderio, al suo tormento.
Sì l'immensità, la luce
ma quiete vera ci sarebbe stata?
Lì avrebbe la sua impresa
avuto il luminoso assolvimento
da se stessa nella trasparente spera
o nasceva una nuova impossibile scalata...
Questo temeva, questo desiderava.
Mario Luzi
A ciascuno e' affidato il compito di vegliare sulla solitudine dell'altro.
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28-November-2011, 12:39
#6
Senior Member
Ti aspetto sulla Via Lattea
al chilometro numero nove
dove comincia il sentiero per Sirio.
(in questa o nella prossima vita).
non è un mio patetico delirio
nè il sogno pazzo di un amante:
è l’eterno-presente-desiderio
che gioca fino in fondo la partita.
è l’amore, indistruttibile diamante
Francesca Genti
L’amore è la voce dietro tutti i silenzi, la speranza che non ha il contrario in un timore.
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29-November-2011, 10:17
#7
Senior Member
L’attimo sospeso
A Tzvetan Todorov
Quando il marinaio di Triana, con la bocca tra le mani,
gridò: “Terra!”, e l’Ammiraglio credette terminata la sua avventura,
l’astronomo che spiava molti secoli la morte di una stella,
il copista sul punto di trovare la pagina in cui aveva perso il suo destino,
il geometra che tirava i dadi per calcolare la superficie esatta della terra,
il contadino che scavava il solco con i denti per sentire vicino al labbro il seme,
la ragazza che sollevava ad ogni istante la sua gonna per vedere se la donna era già arrivata,
il pastorello impegnato al crepuscolo con un agnellino tra le gambe,
il poeta attonito senza sapere dove erano andate le parole che lo abbandonarono,
la sarta che conservava le sue lacrime imbastendole nell’orlo della tunica,
la sentinella che aspirava a custodire l’alcova della regina perché sognare non basta,
la monaca che cercava negli avanzi sillabe di conversazione per non passare la vita da sola,
il confessore sul punto di invidiare la colpa di peccati che altri gli inventavano,
il soldato avido alla cui lussuria territoriale il Papa provvedeva,
la tessitrice che si dissolveva negli occhi disegni come polvere, come pianto, come sfilacciatura,
il muratore di fronte alla parete in cui aveva mescolato ruzzoloni di bambino con cadute dell’anima,
il carceriere che non capiva perché il prigioniero volesse uscire se fuori piovigginava,
la partoriente che espiava con grido altissimo la colpa di quell’appuntamento,
il neonato che cominciava a morire tutta la vita contandosi gli anni,
il chirurgo che con il trapano voleva accertare cosa pensava la sua signora,
il cavaliere che misurava il tempo impiegato dal nitrito ad arrivare al nuovo mondo,
e l’indovino che andava a predire questa sventura,
sospesero di colpo quello che ognuno faceva,
ma quando il capitano dopo lo schiaffo alla ragazza india la fece gettare ai cani
per non essersi lasciata convincere a conoscere altro maschio che suo marito,
ripresero le loro occupazioni abituali nel punto
in cui quelle gesta di mare le avevano interrotte.
Jorge Enrique Adoum
L’amore è la voce dietro tutti i silenzi, la speranza che non ha il contrario in un timore.
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29-November-2011, 15:01
#8
Senior Member
Tempus fugit
Ieri, al crepuscolo, un cielo illividito di limone,
alte nubi muovevano a fatica.
Il ruscello rumoreggiava sulle vecchie pietre come
una donna troppo presa nella conversazione.
Camminavo da sola sullo sterrato, la strada
che facevo fin da piccola
e cercavo di ascoltare, fra le parole, cosa
il ruscello dicesse veramente.
Quale ansia prendeva questa donna nel suo
inarrestabile passo?
Non riuscirei a spiegarlo. Taglialegna avevano
aperto nuove ferite tra i faggi e i pini bianchi.
Il cielo minacciava di pioggia la sua mente. Tu
mi stavi aspettando
a casa. In questi giorni io sto leggendo un poeta
di lacerazioni, di pietre, di fuoco e ghiaccio
e di altre forme di patimento.
Prendo appunti sul tempo che fugge, cioè su
quel che le poesie
continuano a scoprire. Fugge il tempo. Lo metto
giù in latino.
Questo risolve il problema finché non faccio
un’altra passeggiata
e il cielo torna ad innalzarsi, e la luce Pernod
gocciola fra i rami.
Rosanna Warren
L’amore è la voce dietro tutti i silenzi, la speranza che non ha il contrario in un timore.
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30-November-2011, 20:48
#9
Master Member
Risveglio
Lo ripete anche l'aria che quel giorno non torna.
La finestra deserta s'imbeve di freddo
e di cielo. Non serve riaprire la gola
all'antico respiro, come chi si ritrovi
sbigottito ma vivo. E' finita la notte
dei rimpianti e dei sogni. Ma quel giorno non torna.
Torna a vivere l'aria, con vigore inaudito,
l'aria immobile e fredda. La massa di piante
infuocata nell'oro dell'estate trascorsa
sbigottisce alla giovane forza del cielo.
Si dissolve al respiro dell'aria ogni forma
dell'estate e l'orrore notturno è svanito.
Nel ricordo notturno l'estate era un giorno
dolorante. Quel giorno è svanito, per noi.
Torna a vivere l'aria e la gola la beve
nella vaga ansietà di un sapore goduto
che non torna. E nemmeno non torna il rimpianto
ch'era nato stanotte. La breve finestra
beve il freddo sapore che ha dissolta l'estate.
Un vigore ci attende, sotto il cielo deserto.
Cesare Pavese
" Lentamente muore chi non viaggia, chi non legge, chi non ascolta musica..."
M.Medeiros
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30-November-2011, 21:28
#10
Master Member
E lui mi aspetterà nell'ipertempo,
sorridente e puntuale, con saluti
e storie che alle poverette orecchie
dell'arrivata parranno incredibili.
Ma riconoscerà, lui, ciò che gli dico?
In poche note o versi qui raccolgo
i messaggi essenziali. Un alto raggio,
aria diversa glieli tradurrà.
Maria Luisa Spaziani
A ciascuno e' affidato il compito di vegliare sulla solitudine dell'altro.
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31-December-2011, 16:23
#11
Master Member
Tempo
Giorno per giorno, anno per anno, il tempo
nostro cammina! L’ora ch’è sì lenta
al desiderio, tu la tocchi infine
con le tue mani; e quasi a te non credi,
tanta è la gioia: l’ora che giammai
affrontare vorresti, a cauto passo
ti s’accosta e t’afferra – e nulla al mondo
da lei ti salva. Non è sorta l’alba
che piombata è la notte; e già la notte
cede al sol che ritorna, e via ne porta
la ruota insonne. Ma non v’è momento
che non gravi su noi con la potenza
dei secoli; e la vita ha in ogni battito
la tremenda misura dell’eterno.
Ada Negri
"...Comme on n’a pas le choix il nous reste le cœur"
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11-January-2012, 22:50
#12
Master Member
ATTESA
Cardo bioccoli
di nuvole
per tessere
un sudario
che mi celi
alla malinconia.
Falcio prati
di silenzio
con affilate
lame di parole
per sfuggire
al tuo ricordo.
Ma annaffio
ogni giorno
un piccolo fiore:
la speranza
di rivederti.
Maurizio Romanelli
"...Comme on n’a pas le choix il nous reste le cœur"
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18-January-2012, 22:37
#13
Master Member
Speranza
ragno nero del crepuscolo.
Ti fermi
non lontano dal mio corpo
abbandonato, ti aggiri
intorno a me,
intessendo, rapidamente,
invisibili fili inconsistenti,
ti avvicini, ostinata,
e mi accarezzi appena con la tua ombra
pesante
e lieve a un tempo.
Rintanata
sotto le pietre e sotto le ore,
hai atteso, paziente, l’arrivo
di questa sera
in cui più niente
è possibile…
Il mio cuore:
il tuo nido.
Mordilo, speranza.
Angel Gonzàles
"...Comme on n’a pas le choix il nous reste le cœur"
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10-February-2012, 22:12
#14
Master Member
IL DONO
Il dono eccelso che di giorno in giorno
e d’anno in anno da te attesi, o vita,
(e per esso, lo sai, mi fu dolcezza
anche il pianto) non venne: ancor non venne.
Ad ogni alba che spunta io dico: – E’ oggi: -
ad ogni giorno che tramonta io dico:
- Sarà domani.- Scorre intanto il fiume
del mio sangue vermiglio alla sua foce:
e forse il dono che puoi darmi, il solo
che valga, o vita, è questo sangue: questo
fluir segreto nelle vene, e battere
dei polsi, e luce aver dagli occhi; e amarti
unicamente perché sei la vita.
Ada Negri
A ciascuno e' affidato il compito di vegliare sulla solitudine dell'altro.
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11-February-2012, 13:48
#15
Master Member
In attesa che l’amico torni…
Tu non sai cosa sia la notte
sulla montagna
essere soli come la luna;
nè come sia dolce il colloquio
e l’attesa di qualcuno
mentre il vento appena vibra
alla porta socchiusa della cella.
Tu non sai cosa sia il silenzio
nè la gioia dell’usignolo
che canta, da solo nella notte;
quanto beata è la gratuità,
il non appartenersi
ed essere solo
ed essere di tutti
e nessuno lo sa o ti crede.
Tu non sai
come spunta una gemma
a primavera, e come un fiore
parla a un altro fiore
e come un sospiro
è udito dalle stelle.
E poi ancora il silenzio
e la vertigine dei pensieri,
e poi nessun pensiero
nella lunga notte,
ma solo gioia
pienezza di gioia
d’abbracciare la terra intera;
e di pregare e cantare
ma dentro, in silenzio.
Tu non sai questa voglia
di danzare
solo nella notte
dentro la chiesa,
tua nave sul mare.
E la quiete dell’anima
e la discesa nelle profondità,
e sentirti morire
di gioia
nella notte.
David Maria Turoldo
A ciascuno e' affidato il compito di vegliare sulla solitudine dell'altro.
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